TUDELA (A. T., 37-38, 41-42)
Capoluogo di partido Judicial nella provincia spagnola di Navarra corrispondente a un'antica merindad, in parte estesa, come l'attuale circoscrizione, sulla destra dell'Ebro. Sulla destra dell'Ebro, a 260 m. s. m., è anche il centro abitato, certo d'origine antichissima, ma cominciato a svilupparsi sotto gli Arabi, che lo conquistarono nel 716. Quattro secoli dopu Tudela veniva in possesso di Alfonso d'Aragona, e godette fino al sec. XVI di una certa prosperità, come attestano i monumenti d'interesse artistico che ancora le rimangono. Notevole il ponte di 17 archi, tutti di forma diversa, che lega la città all'opposta sponda dell'Ebro.
Tudela, ch'è al centro di un'opulenta campiña, resta essenzialmente un grosso mercato agricolo (cereali, vino, olio, ortaggi, barbabietole); favorito com'è dalle comunicazioni ferroviarie che lo congiungono con Pamplona, Saragozza e Tarragona. Un decisivo impulso allo sviluppo dell'agricoltura (e in particolar modo delle colture industriali, come quella della barbabietola da zucchero) è conseguito all'apertura dei canali Imperiale e Tauste, che s'originano dall'Ebro nelle immediate vicinanze della città. Notevole, nell'ultimo cinquantennio, anche il movimento industriale (zuccherificio, conserve alimentari, sali di potassa, ecc.), benché sia contenuto in limiti piuttosto modesti.
La popolazione di Tudela, che contava circa 7 mila ab. al principio del sec. XIX era di 8920 ab. nel 1910, di 10.360 nel 1920; attualmente si avvicina ai 15 mila.
Monumenti. - La cattedrale, costruita dal 1194 al 1234 con forme romaniche, ha vòlte e finestroni gotici. L'altare maggiore fu costruito e dipinto da Pedro Diez tra il 1489 e il 1494. Il chiostro è del sec. XIII. Il palazzo vescovile spicca per le sue finestre plateresche. Nelle case dei marchesi de Uharte e de Hurbieta le gronde sono scolpite riccamente.
Storia. - La fondazione di questa città si attribuisce ai Romani, che le diedero il nome di Tutela, ma le notizie che la riguardano, anteriori al tempo in cui fu conquistata dai maomettani, sono molto scarse. All'opposto, sotto il dominio di questi invasori Tudela acquistò un'importanza straordinaria, essendo stata capitale di uno dei cosiddetti regni di Taifa. Solimano al-Mostain, re di un territorio che abbracciava le città di Lérida, Tudela e Saragozza, sul punto di morire divise il regno tra i suoi figli, e Tudela toccò a Lupo. Fu riconquistata da Alfonso il Battagliero (1114); passò poi al regno di Navarra, e nel sec. XIII era una delle piazzeforti navarrine, che resistette all'assedio postovi dagli Aragonesi nel 1284. Però nel 1335 i Navarrini e gli Aragonesi alleati furono vinti dai Castigliani nei dintorni di questa città. Nel 1512 Tudela resistette valorosamente all'esercito del duca d'Alba e fu l'ultima delle città che si sottomisero al dominio dei Re Cattolici. Nel Medioevo vi si stabilirono in gran numero gli ebrei, contro i quali più volte si sollevò il popolo.
Bibl.: J. M. Navascués, Tudela, sus monumentos románicos, Sagarozza 1918; A. Calzada, Historia de la arquitectura espanola, Barcellona 1933; Lara, Apologética histórica y descripción de Tudela y su merindad, in Diccionario geográfico de la Acad. de la Historia, Madrid 1802; J. Yauguas y Miranda, Historia de la conquista del reino de Navarra por el Duque de Alba en 1512, Pamplona 1843; J. de Sodomil, Apuntes descriptivos e históricos religiosos de Tudela, Tudela 1885.