tuittare
v. intr. Inviare brevi messaggi di testo servendosi della rete sociale Twitter.
• Più diretto, come è nel suo stile, l’arcivescovo di Firenze, cardinale Giuseppe Betori, che fa parte anche del Pontificio consiglio per la cultura. Avendo da poco inaugurato un suo profilo Twitter, sua eminenza ha tuittato o fatto tuittare un cinguettio poco cinguettante: «Se i crocifissi danno fastidio negli spazi laici della cultura, verrebbe voglia di riprenderli, con Madonne e Santi, da Uffizi e altri musei». (Bonifacio Borruso, Italia Oggi, 16 maggio 2013, p. 11) • Beppe Grillo tuitta soddisfatto: «Noi facciamo quello che diciamo», con le foto dei due eletti «confermati dal blog». (Annalisa Cuzzocrea, Repubblica, 7 novembre 2014, p. 4, Politica) • Si può ragionevolmente dubitare, ad esempio, che tuittare in misura frenetica o frequentare i talk show di ogni risma affidando i propri messaggi politici a Barbara D’Urso sia il modo migliore per sostenere l’azione di governo. Insomma, ciò che in questo anno al presidente del Consiglio non è riuscito troppo bene è il passaggio dal Renzi outsider «fiorentino» al Renzi «italiano» di Palazzo Chigi. (Ernesto Galli Della Loggia, Corriere della sera, 21 giugno 2015, p. 1, Prima pagina).
- Derivato dal s. m. inv. tuìt, a sua volta adattato dal s. ingl. tweet, con l’aggiunta del suffisso -are1.
> cinguettare, twittare.