TUNGRI
. Tribù germanica che, dopo lo sterminio degli Eburoni compiuto da Cesare nel 53 e 51 a. C., si stabilì nella Gallia Belgica, risalendo la Mosa; alcuni pensano invece che essi discendessero, con nome diverso, dagli Eburoni. Sono ricordati per la prima volta da Plinio e da Tacito. Abitavano sulle due rive della Mosa e nella regione settentrionale delle Ardenne, fra i Nervî a O., i Treveri a S. e ad E. e i Menapî a N.; Namur, Liegi e Maastricht sulla Mosa sono nel loro territorio. Erano a loro soggette le tribù già clienti degli Eburoni; e pare che anche i Texuandri, fra la Mosa e la Schelda, fossero ad essi aggregati. Il loro capoluogo era Atuatuca, già centro degli Eburoni, che assunse nel sec. IV il nome della gente (oggi Tongres): altri pagi dei Tungri erano il Condrustis (Condroz), il Darnuensis (Namur), il Lommensis (Famenne). Nella rivolta del batavo Civilis (69 d. C.), i Tungri stettero dapprima coi Romani, poi si ribellarono, ma si sottomisero dopo le vittorie di Cerialis. Varie ali e coorti ausiliarie portarono il loro nome sino al principio del sec. V. Il loro paese non fu però così profondamente romanizzato come altre regioni della Gallia.
Bibl.: Corpus Inscr. Lat., XIII, p. 573; F. Huybrigts, La Tongrie et ses antiquités, 1907; C. Jullian, Histoire de la Gaule, VI, Parigi 1920, p. 467 seg.; K. Schumacher, Siedelungs- und Kulturgeschichte der Rheinlande, II, Magonza 1923, p. 216. Su Atuatuca, v. T. Rice Holmes, Caesar's conquest of Gaul, 2a ed., Oxford 1911, p. 371.