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tungsteno

di Fabrizio Galimberti - Dizionario di Economia e Finanza (2012)
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tungsteno

Fabrizio Galimberti

Metallo (detto anche wolframio) di colore argenteo, lucente e compatto, con densità di 19,3 g/cm3 e punto di ebollizione di circa 5930 °C. In forma di fili sottili presenta elevatissime caratteristiche meccaniche (il più alto valore conosciuto per qualsiasi materiale del carico di rottura). Il t. fu scoperto nel 1781 da R.W. Scheele in un minerale che da lui prese il nome (scheelite) e fu preparato allo stato compatto solo nel 1909 da W.D. Coolidge. Poco diffuso nella crosta terrestre (5∙10−5 %), si trova soprattutto nella scheelite (CaWO4) e nella wolframite (Fe,Mn)WO4.

Applicazioni

Il t. è utilizzato sia puro, specialmente in virtù del suo alto punto di fusione (3410 °C, il più elevato fra i metalli), sia in lega con altri metalli. Per il suo altissimo punto di fusione e la buona conducibilità elettrica, viene ampiamente impiegato per la realizzazione di filamenti di lampade a incandescenza. Si usa, inoltre, per la produzione di resistenze di speciali forni elettrici, di strumenti chirurgici, di elettrodi per saldature in gas inerte, di molle e meccanismi, di parti di motori a razzo per missili. In lega con il ferro, fornisce all’acciaio resistenza meccanica e durezza elevata ad alte temperature (acciai al t.). Unito al cobalto, produce una lega di grande resistenza a corrosione e usura; con nichel e rame è impiegato per la realizzazione di schermi di sostanze radioattive o per giroscopi, con argento o rame per contatti elettrici e con il renio per termocoppie capaci di misurare fino a 2400 °C.

Tra i composti, i più importanti a livello industriale sono i carburi e gli ossidi di tungsteno. I carburi sono preparati per reazione diretta tra t. e carbonio (o per riduzione dell’ossido con carbone) a temperature dell’ordine di 1500-1600 °C in atmosfera inerte; la polvere ottenuta viene poi mescolata con cobalto che funge da legante nell’operazione di sinterizzazione. Tra queste leghe, particolare rilevanza ha il materiale metalloceramico denominato widia, utilizzato per le sue elevate caratteristiche di durezza, simile a quella del diamante, e di resistenza all’usura per la costruzione di taglienti per macchine utensili, per filiere e anche per ottenere rivestimenti con elevate proprietà di resistenza sulla superficie di pezzi di acciaio comune e speciale. Tra gli ossidi, il più importante è il triossido (WO3), polvere gialla, pesante, utile per l’ottenimento del metallo, per la preparazione di vari tungstati (sali dell’acido tungstico), per la manifattura di tessuti resistenti alla fiamma e come catalizzatore.

Produzione

Negli anni 1980 la forte crisi dell’industria siderurgica, che assorbe buona parte del t. prodotto, ha determinato un progressivo calo nella produzione mondiale. Verso la fine degli anni 1990 si è assistito a un nuovo incremento e la tendenza si è mantenuta positiva per tutta la prima decade degli anni 2000. Nel 2010 la produzione mondiale di t. è stata di 61.000 t, di cui la quasi totalità prodotta in Cina (52.000 t). Gli altri Paesi maggiori produttori sono la Russia (2500 t), la Bolivia (1100 t), l’Austria (1000 t) e il Portogallo (950 t).

tungsteno

Vedi anche
lega Materiale composto da due o più elementi chimici di cui quello presente in maggiore quantità deve essere un metallo. Fra i metalli, soltanto rame e piombo possono essere utilizzati non legati, tutti gli altri sono utilizzati in lega. Generalità Una l., per essere considerata tale, deve possedere almeno ... scheelite Minerale, wolframato di calcio, CaWO4, tetragonale, con colore molto variabile dal verde al grigio, al giallastro, al bruno e all’arancio vivo. Si rinviene in filoni di origine pneumatolitica-idrotermale, ma più spesso forma dei giacimenti metasomatici di contatto entro rocce calcaree, associato a wolframite, ... wolframite Minerale, di colore nero o nerastro con lucentezza metallica; è wolframato di ferro e manganese (Fe, Mn)WO4, monoclino. È il più diffuso e abbondante minerale del tungsteno (➔), detto anche wolframio. carburi Composti del carbonio con un metallo o con un non metallo poco elettronegativo (per es., silicio e boro), escluso l’idrogeno. Per le loro particolari proprietà (difficile fusibilità, elevata durezza ecc.), molti c., come quelli di calcio (➔), di silicio (➔ carborundum), di boro, di titanio, di tungsteno, ...
Tag
  • CONDUCIBILITÀ ELETTRICA
  • INDUSTRIA SIDERURGICA
  • RESISTENZA MECCANICA
  • CROSTA TERRESTRE
  • SINTERIZZAZIONE
Altri risultati per tungsteno
  • tungsteno
    Enciclopedia on line
    Elemento chimico, anche denominato wolframio, di simbolo W, peso atomico 183,85, numero atomico 74, appartenente al VI gruppo del sistema periodico. Caratteristiche Gli isotopi naturali sono il 18274W, il 18374W, (14,4%), il 18474W (30,6%), il 18674W (28,4%), il 18074W (0,1%). L’elemento fu scoperto ...
  • tungsteno
    Dizionario delle Scienze Fisiche (1996)
    tungstèno [Der. dello svedese Tungsten, comp. di tung "pesante" e sten "pietra"] [CHF] Elemento chimico, detto anche wolframio, appartenente alla colonna a del VI gruppo, prima riga del 3° periodo, grande, del Sistema periodico degli elementi, di simb. W, numero atomico 74, peso atomico 183.85, di cui ...
  • TUNGSTENO
    Enciclopedia Italiana - V Appendice (1995)
    Franco Salvatori (XXXIV, p. 482; App. IV, III, p. 699) Produzione. - Per il ruolo secondario esercitato nel settore dalle grandi imprese e la notevole frammentarietà delle fonti d'offerta, il mercato mondiale del t. ha conservato, nel periodo considerato, uno spiccato carattere d'instabilità con forti ...
  • TUNGSTENO
    Enciclopedia Italiana - IV Appendice (1981)
    (XXXIV, p. 482) Dante Buttinelli La voce più importante di consumo del metallo rimane tuttora quella relativa alle sue classiche applicazioni nei settori dell'elettrotecnica e dell'elettronica, seguita da vicino da quelle della ferrolega usata per la produzione di acciai speciali e di particolari ...
  • TUNGSTENO
    Enciclopedia Italiana (1937)
    (o Wolframio; fr. tungstène; sp. tungsteno; ted. Wolfram; ingl. tungsten) Felice De CarIi Elemento chimico, simbolo W; numero atomico 74; peso at. 184; isotopi 182, 183, 186. Gli alchimisti del sec. XVII chiamarono Wolf (tedesco "lupo"), una sostanza che accompagna i minerali stanniferi, alla quale ...
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Vocabolario
tungstèno
tungsteno tungstèno s. m. [dallo sved. tungsten, comp. di tung «pesante» e sten «pietra»]. – Elemento chimico, detto anche wolframio, di simbolo W, numero atomico 74, peso atomico 183,85, appartenente al sesto gruppo del sistema periodico,...
paratungstato
paratungstato s. m. [comp. di para-2 e tungstato]. – In chimica, sale di un eteropoliacido del tungsteno: per es., p. di ammonio, usato come catalizzatore. È detto anche parawolframato.
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