tunica
Il vocabolo è usato una sola volta, non nel senso proprio di " veste ", bensì in quello traslato di " rivestimento ", " membrana ", " pellicola ", riferito al sottile strato di tessuto che protegge la pupilla: avviene molte volte che per essere la tunica de la pupilla sanguinosa molto... le cose paiono quasi tutte rubicunde (Cv III IX 13).
Il traslato doveva essere già abbastanza comune nel linguaggio dei medici e degli anatomisti, come l'identico valore di gonna, in Pd XXVI 71-72 lo spirto visivo che ricorre / a lo splendor che va di gonna in gonna (cfr. Buti: " di tonica in tonica. Dicono i naturalisti che l'occhio è composto di più sode toniche, come foglie ").