TUR ABDIN
Regione collinosa della Turchia sudorientale, compresa tra il fiume Tigri e la pianura mesopotamica.
Il monte Izala, che costituisce il confine meridionale del T., presenta una ripida scarpata rivolta verso S, in direzione della pianura mesopotamica; esso fa parte della cresta meridionale di un'intera cintura di colline calcaree che corre in direzione E-O, parallela al confine meridionale dell'od. Turchia. A N il confine del T. è costituito da una serie di colline, i c.d. monti Koros, oltre le quali si trova un altipiano che digrada verso la città medievale di Ḥisn Kayfa (od. Hasankeyf). Verso E, il T. è collegato alle gole di una sezione del corso del Tigri e verso O il confine non è lontano da Mardin, altro centro di rilievo della regione, anch'esso situato sulla sommità della scarpata meridionale.
Gran parte degli edifici monumentali del T. e della regione circostante risale alla Tarda Antichità: ciò in parte è dovuto al fervore monastico dell'epoca e in parte al fatto che il T. si trovava proprio a ridosso del confine tra l'impero bizantino e quello sasanide. Una ripresa dell'attività edilizia ebbe luogo dopo l'invasione araba della regione (nel terzo decennio del sec. 7°), in epoca omayyade (661-750) e nei primi venti o trent'anni del periodo abbaside (a partire dal 750). L'unificazione di molte regioni in un singolo impero offrì nuove opportunità al commercio, garantendo una generale prosperità alla regione: questa circostanza sembra aver favorito anche il sorgere di chiese e di monasteri nel T. durante il primo periodo musulmano. Dopo tale epoca l'area denunciò invece un progressivo impoverimento, dovuto sia alla pressione fiscale sia alla mancanza di sicurezza nella regione.
Nel T. sono ubicati numerosi monasteri e chiese di rito siriaco, databili a partire dal 4° secolo. Il T. in senso stretto era abitato esclusivamente da cristiani appartenenti alla Chiesa giacobita, che manteneva il credo monofisita e che si costituì nel sec. 6°, mentre i monasteri posti sul crinale della scarpata che delimita il T. verso S appartenevano alla Chiesa nestoriana, che aveva una posizione diametralmente opposta rispetto a quella monofisita per quel che riguarda la natura di Cristo.Il principale monastero del T. è quello di Mar Gabriel presso Midyat, costruito nella sua sostanziale interezza alla fine dell'epoca tardoantica, tra 5° e 6° secolo. La capitale del T. fu, fino alla fine del Medioevo, la città di Hah o Khākh (od. Anıtlı), che si trovava al centro dell'intero distretto. Qui, presso una bassa collina al centro della città, sorge la chiesa della Vergine (nota anche come el Hadra), monumento principale della regione, che risale probabilmente al tardo 7° secolo.In questa chiesa, dalla pianta approssimativamente quadrata, i tre santuari, tipici delle chiese monastiche del T., sono disposti lungo il lato orientale. Al centro si trova una campata quadrata, coperta da una cupola, da cui si staccano tre bracci: il settentrionale e il meridionale sono coperti da volte a botte; il terzo costituisce l'abside, coperta da una semicalotta; sul lato occidentale si trova un portico piuttosto profondo. La cupola si imposta su pennacchi che salgono dagli arconi che collegano i quattro bracci - ivi compreso quello del portico - alla campata centrale. Immediatamente al di sotto della cupola i pennacchi si alternano a finestre rettangolari: sia i pennacchi sia le finestre sono decorati da una modanatura. Una modanatura corre anche tutto intorno agli arconi della campata centrale, i cui angoli sono decorati da bei capitelli ornati da ghirlande di tipo corinzio. Sul muro dell'abside si apre una serie di nicchie, i cui archivolti sono anch'essi decorati da modanature. All'esterno, la cupola poggia su un tamburo quadrato, in cui si aprono le finestre, decorato da una serie di nicchie; una seconda serie di arcate venne aggiunta nel corso di un restauro del 1939.A Hah restano sei chiese, in vario stato di conservazione. La piccola chiesa sotterranea di Mar Samuel, risalente forse al tardo sec. 7°, presenta una eccellente decorazione scolpita. Nella chiesa del monastero dei Ss. Sergio e Bacco, apparentemente edificata nel 788-789, ma forse ricostruita nel sec. 11° o 12°, si conservano elementi della chiesa primitiva, comprese parti di una facciata decorata.Anche le chiese dei villaggi di Keferzi e Arnas sembrano essere databili al tardo 7° secolo. La chiesa di Mar Azaziel a Keferzi presenta una lunga navata terminante in un'abside; il nartece è disposto a ridosso del muro meridionale. La volta della navata si appoggia sui muri d'ambito e sugli spessi pilastri che sostengono le arcate edificate a ridosso delle facciate interne dei muri nord e sud, secondo una soluzione costruttiva tipica delle chiese longitudinali del Tur Abdin. Nel caso specifico di Keferzi le arcate e la stessa volta risalgono tuttavia a un restauro tardo ed è quindi possibile che in origine la volta fosse sostenuta dai soli muri perimetrali. Un fregio scolpito decora l'arco absidale. Sulla facciata esterna del muro occidentale si conservano parte di un frontone a bassorilievo e tre finestre ad arco fiancheggiate da colonne incassate. La chiesa di Mar Kyryakos ad Arnas presenta grosso modo lo stesso impianto; sulla calotta absidale è scolpita in rilievo una croce patente.La chiesa monastica di Salah si è conservata nella sua fase della metà del sec. 8°, ma l'impianto appartiene probabilmente a una chiesa precedente, forse del 6° secolo. Anche questa chiesa ha una pianta quadrata e presenta una navata trasversale, coperta da volte che corrono in direzione N-S. A E si allineano tre santuari: quello centrale ha un'abside che sporge dal muro esterno; a O si colloca invece un portico su spessi pilastri, i cui archi sono però stati murati successivamente.Nella seconda metà del sec. 12°, dopo l'occupazione turca dell'Asia Minore, e forse anche nel 13°, la regione del T. fu oggetto di una intensa attività costruttiva, probabilmente favorita dalle prospere condizioni economiche e legata forse anche alla committenza dei principi artuqidi di Ḥisn Kayfa. Dopo la conquista turca la sede del vescovo del T., che si trovava inizialmente a Mar Gabriel, si spostò a Hah.Nel Tardo Medioevo (secc. 14° e 15°) la relativa tranquillità del T. sembra aver attirato movimenti migratori dalle regioni vicine, dando vita a una nuova fase di costruzione di edifici e di ricostruzione di quelli già esistenti, per es. a Kfarbe, a E di Midyat (1465). Quest'epoca vide tuttavia il declino di Hah e il progressivo affermarsi come centro direzionale di Midyat, anch'essa sede vescovile dal 1394 e quindi nuovo capoluogo della regione dal 1433.
Bibl.: G. Bell, The Churches and Monasteries of the Tur Abdin, a cura di M.M. Mango, London 1982 (con bibl.); G. Wiessner, Christliche Kultbauten im Ṭūr ῾Abdīn, 2 voll., Wiesbaden 1982-1983; T.A. Sinclair, Eastern Turkey. An Architectural and Archaeological Survey, 4 voll., London 1987-1990: III, pp. 240-258, 313-332, 431-432 (con bibl.).T.A. Sinclair