TURCASSO (fr. carquois; sp. carcaj; ingl. quiver; ted. Köcher; dal basso greco ταρκάσιον, che ha dato origine tanto a "turcasso" quanto a carquois)
Col nome di turcasso s'indica generalmente una borsa destinata a contenere le frecce dell'arco. Ma mentre vi sono popolazioni che portano le frecce dell'arco in mano, le piccole frecce della cerbottana sono sempre o quasi sempre tenute in un turcasso. Vi sono poi turcassi da frecce che servono all'occasione a ricevere l'estremità dell'arco o l'estremità della lancia. Infine, il tipo più diffuso del turcasso da frecce ha una forma che indica chiaramente la sua derivazione da un turcasso da arco della stessa forma, ma di dimensioni maggiori.
Se si vuol fare una distinzione dei varî tipi di turcasso basandosi sull'osservazione di un solo continente, quale, per es., l'Africa, dove i turcassi sono numerosi e diversi, si rischia (come è avvenuto a L. Frobenius) di lasciarsi guidare da principî che sono importanti per l'Africa, ma lo sono meno quando si consideri l'insieme delle culture del mondo. Infatti i turcassi di tutta la terra vanno divisi in due grandi gruppi; come l'arco a doppia curvatura (o arco composito, mongoloide, asiatico) sta in contrapposto a tutte le altre forme che potremo riunire sotto la denominazione di arco semplice, così il turcasso con profilo a S, che accompagna l'arco mongoloide, si contrappone a tutti gli altri turcassi che possiamo chiamare a profilo rettilineo.
Il turcasso a S è caratterizzato da un profilo di questa sagoma della sua parte sinistra, mentre quella destra è verticale. Poiché il fondo di questo turcasso presenta livelli ineguali, le frecce vi sono introdotte più o meno profondamente e possono così essere scelte e prese più facilmente. Ma il vero motivo di questa forma è del tutto tradizionale; la forma a S riproduce i contorni di una estremità dell'arco a doppia curvatura e alcuni turcassi più grandi della stessa forma servono da guaina per metà dell'arco. Il turcasso a S è di cuoio, spesso ricoperto di stoffa e di ricami, e non è mai fornito di coperchio.
I turcassi a contorni rettilinei sono di pelle o di legno o di materiale intrecciato: ma il materiale può essere preso come criterio distintivo soltanto per stabilire delle suddivisioni secondarie. È difficile d'altra parte porre sullo stesso piano i due grandi domini dell'arco senza cerbottana (Africa e Melanesia) e le due grandi regioni a cerbottana (Indonesia e America Meridionale).
Sulla base delle osservazioni fatte per l'Africa dal Frobenius, sembra che questo continente possa essere diviso in quattro zone sensibilmente concentriche. La zona centrale è delimitata a nord dai fiumi Congo, Ubanghi e Uellè fino ai grandi laghi, ad est dalla serie di questi laghi, a sud dai fiumi Zambesi e Cunene. Su quest'area le frecce sono portate a mano. Vi è però una zona isolata nel mezzo dell'arco descritto dal fiume Congo, nella quale i turcassi sono intrecciati, ma portati a bandoliera, ciò che sembrerebbe indicare un'influenza dei turcassi di pelle dal Nord, i quali sono sempre portati a bandoliera.
Nella seconda zona situata concentricamente alla prima, dalle foci del Volta alla costa di Zanzibar e di qua al Capo, si ha il turcasso senza coperchio, ma la zona può essere divisa in tre regioni, delle quali quella occidentale e quella orientale hanno il turcasso di pelle, quella centrale (dalla foce dell'Ubanghi fino all'estremità settentrionale del Tanganica) ha il turcasso di pelle insieme a quello di materiale intrecciato; quest'ultimo assume una forma sempre più allungata tanto da divenire uno scudo da spalla a turcasso o semplicemente uno scudo da spalla (v. scudo) senza turcasso. Il turcasso intrecciato e lo scudo-turcasso non sono portati a bandoliera, ma a briglia, intorno al collo, dal quale scendono sulla spalla o sul dorso, dove l'arciere cerca la sua freccia con la mano destra.
La terza zona è costituita da tre regioni staccate: il Sudan centro-occidentale (da Dakar al Lago Ciad), il nord-est dell'Africa negra (dal Golfo di Aden al Lago Tanganica contornando ad E. il Lago Vittoria), la regione dei Boscimani. Queste tre regioni hanno il turcasso a coperchio, generalmente di pelle. Va notato tuttavia che i Boscimani non hanno soltanto questo turcasso, ma usano anche quello senza coperchio e talvolta portano pure le frecce nella mano.
La quarta zona comprende le due regioni che non possedendo più l'arco, mancano anche del turcasso: Africa settentrionale e Cafreria.
Oltre a queste quattro zone vanno menzionati per l'Africa i turcassi dei Pigmei che mostrano una morfologia del tutto particolare, e di cui saranno citati due esempî. Una di queste forme è un minuscolo imbuto nel quale viene introdotta solo la punta delle frecce; questi turcassi-imbuti potrebbero avere lo scopo di far stare la punta immersa nel veleno. L'altra forma è costituita da una tasca di pelle del tutto schiacciata, tanto che le frecce sono disposte l'una accanto all'altra.
Nell'Asia del SE., un fattore mesologico domina la fabbricazione del turcasso come, del resto, tutta l'industria: l'enorme diffusione del bambù. Così tutti o quasi tutti i turcassi della regione sono di bambù. I Chin della Birmania hanno tuttavia dei turcassi intrecciati, senza coperchio, il cui fondo è piatto e l'orificio ovale. Ma i turcassi classici dell'Asia sud-orientale sono quelli per le piccole frecce della cerbottana, fatti con un pezzo di bambù, e quindi circolari e con coperchio. La disposizione interna delle frecce è in questi assai ordinata: ognuna di esse passa in un foro speciale in modo che il turcasso aperto e senza frecce presenta l'aspetto di un alveare; tuttavia questi fori non sono dei tubi che arrivano fino al fondo del turcasso, ma anelli disposti su un piano. Ebbene, questa forma così accurata di turcasso nun è in possesso solo delle tribù indonesiane, ma anche delle tribù veddoidi e negrite; è tuttavia evidente che queste tribù primitive lo hanno preso dalla cultura indonesiana.
Non sembra che l'Oceania possegga il turcasso, esso manca infatti anche alla Melanesia che pure possiede l'arco. Nell'America Meridionale sono stati segnalati turcassi cilindrici con coperchio e l'uso di questo strumento non pare sia sconosciuto nemmeno nell'America Settentrionale.
Infine, la zona artica dell'Eurasia è un ultimo dominio dei turcassi da frecce; ve ne sono di cuoio e intrecciati, con coperchio e senza. Gli Ainu ne possiedono uno di legno e di scorza, con coperchio, il cui cilindro ellissoidale è rinforzato al centro da legni scolpiti che dànno al turcasso ainu un carattere immediatamente riconoscibile. I Ciukci ne hanno di cuoio, finemente ornati con peli di renna. All'altra estremità della zona subartica, nell'Europa, alcune tribù finniche, come i Mordva, ne possedevano di cuoio, senza coperchio, e intrecciati con larghe strisce di scorza; tipo di fabbricazione, questo, che si ritrova in diversi oggetti dell'industria della regione finno-russa.
Bibl.: L. Frobenius e R. v. Wilm, Atlas africanus, Berlino dal 1922; W. W. Skeat e C. O. Blagden, Pagan races of the Malay Penins., Londra 1906.