TURENNA (A. T., 32-33-34)
Antica provincia della Francia centrale compresa tra il Maine a N., l'Orleanese e la Sologna a E., il Berry e il Poitou a S. e l'Angiò a O.; entro questi limiti, la Turenna, corrispondente all'incirca al dipartimento dell'Indreet-Loire, ha una superficie intorno ai 6000 kmq.
Pur essendo rinomata per la varietà e la grazia del paesaggio, la Turenna presenta una notevole uniformità di struttura; consta infatti di un altipiano cretaceo, appena ondulato, che si stende, a nord e a sud della Loira, con un'altezza di poco superiore ai 100 m., nel quale si sono aperte ampie vallate (vaux) la Loira e i suoi affluenti. Nella Turenna settentrionale, dove la creta affiora alla superficie o è coperta da uno strato di argilla silicea, si estendono vaste foreste di pini e castagni intramezzate da pascoli naturali o da colture (cereali e patate). A sud della Loira la presenza di depositi alluvionali di ghiaia e ciottoli, che ricoprono la creta sottostante, rende il terreno poco fertile e adatto solo a magre colture. Nelle valli più ampie uno spesso strato di sabbie e conchiglie marine fertilizza il suolo che, propizio alle più variate colture ortofrutticole e ricco di acque, si può veramente chiamare il giardino della Francia; sono proprio queste verdi vallate, limitate da pendii coperti di vigneti e disseminate di castelli e cittadine che hanno dato la fama di fertile e amena a tutta la Turenna. Inverni miti, ma prolungati, estati fresche e piogge abbondanti caratterizzano il clima di questa regione che risente delle benefiche influenze dell'Atlantico. Tutta la Turenna è compresa nel bacino della Loira cui vanno le acque dello Cher, dell'Indre e della Vienne, da sinistra; mentre da destra non vi confluiscono che modesti corsi d'acqua. L'economia della Turenna è essenzialmente agricola. Al primo posto tra le colture è la vite che occupa vastissime estensioni sui pendii cretacei e dà vini pregiati (Chinon, Saint-Agnan, Vouvray, Bourgueil) seguono i cereali (grano, avena e segale), i prodotti ortofrutticoli, le patate, ecc. Notevole l'allevamento dei bovini nei vaux e degli ovini nella Champeigne.
Le industrie, scarse, sono localizzate nei principali centri, specialmente a Tours, e riguardano soprattutto la lavorazione dei prodotti agricoli (distillerie, molini, fabbriche di conserve, ecc.). La popolazione si concentra numerosa nelle valli, mentre è assai scarsa sull'altipiano. Mancano, dato il carattere agricolo, grandi centri urbani; il maggiore è Tours (78.525 ab.), capitale della regione, mercato agricolo e attivo centro commerciale, situato nella valle della Loira; altri minori sono quelli di Selles, Saint-Agnan, Chinon, Amboise, Montsoreau, Langeais, tutti situati nelle valli.
Storia. - Fin dall'epoca neolitica, la Turenna costituì un nodo di comunicazioni da nord a sud e da ovest a est: allo stesso modo che divenne più tardi il passaggio obbligato delle grandi vie di comunicazione e strade ferrate. La sua popolazione è ibrida, come vario ne è il suolo. I suoi interessi si sono raggruppati intorno a Tours (v.). E se il grande pellegrinaggio alla tomba di san Martino perdette a poco a poco la sua attrattiva, il soggiorno dei re di Francia in Turenna, a cominciare dalla guerra dei Cent'anni (Carlo VII a Chinon, Luigi XI a Plessis-lès-Tours, ecc.) e, in un certo senso, dei re inglesi della dinastia dei Plantageneti, fece della regione un centro di attività industriale, artistica, letteraria. Per la prima volta Rabelais, nel suo Pantagruel, chiamò la Turenna, con giustificata e bella espressione, il "giardino di Francia".
Politicamente la Turenna, compresa tra il Vendômois e il Maine a nord, il Poitou e il Berry a sud, il Blésois e il Berry a est, l'Aniou e il Poitou a ovest, fece parte della terza Lionese. Alla fine del sec. IX vi si stabilì una dinastia di conti nella persona di Tibaldo, genero di Roberto il Forte; la contea di Turenna rimase alla casa di Blois fino al 1042 o 1044, nel quale anno Gioffredo Martel, conte d'Angiò, se ne impadronì, cosicché la Turenna passò in possesso dei Plantageneti. Nel 1202-05, Filippo-Augusto, durante il conflitto con Giovanni Senzaterra, figlio del re d'Inghilterra Enrico II, che era stato sepolto a Chinon, ne diventò il padrone. Dovario di Giovanna di Borgogna, nel 1328; ducato-paria nel 1360 in appannaggio al quarto figlio di Giovanni II, Filippo, e a lui tolto nel 1363 perché creato duca di Borgogna; appannaggio di Luigi, secondo figlio di Giovanni II, dal 1370 al 1384; appannaggio di Luigi, fratello di Carlo VI, nel 1386 e fino al 1392, epoca in cui Luigi di Turenna lo cedette in cambio del ducato di Orléans. La Turenna passò ancora in diverse mani. L'ebbe Giovanni di Francia, figlio di Carlo VI, dal 1401 al 1416; Carlo, delfino di Francia, dal 1416 fino al suo avvento al trono col nome di Carlo VII (1422); Archambaud, conte di Douglas, capo irlandese, nel 1424, che la tenne per poco tempo poiché fu ucciso alla battaglia di Verneuil; Luisa di Savoia, madre di Francesco I, dal 1524 al 1532, in cambio del ducato di Nevers; Eleonora d'Austria, moglie di Francesco I, dal 1547 al 1558, come dovario; Maria Stuart, moglie di Francesco II, dal 1558 al 1560, allo stesso titolo; Francesco d'Alençon, figlio di Enrico II, in appannaggio, dal 1576 al 1584. In seguito la Turenna fu definitivamente riunita alla corona.
Nel 1789, faceva parte del gran governo dell'Orleanese; era divisa in Alta Turenna (Tours) e Bassa Turenna (Amboise).
Bibl.: F. F. La Sauvagère, Recherces historiques et critiques sur..., et en Touraine, Parigi 1776; É. Mabille, Notice sur les division territoriales et la topographie de l'ancienne Touraine, ivi 1866; M. Bedel, La Touraine, ivi 1935; E. Pépin, Histoire de la Touraine, ivi 1935.