turismo culturale
locuz. sost. m. – Movimento di persone generato da interessi culturali, secondo la definizione della World tourism organization (WTO), anche se, come rilevato dal Touring club italiano, non esiste in letteratura una definizione universalmente accettata. Assumendo comunque come riferimento la definizione della WTO, questo genere di turismo può produrre varie tipologie di spostamenti: dalle visite a monumenti e siti archeologici alla partecipazione a festival, concerti, mostre o eventi culturali di altro tipo; dai viaggi di studio ai pellegrinaggi religiosi e ancora alla partecipazione a manifestazioni legate all’enogastronomia e all’artigianato. Non si tratta dunque di un fenomeno nuovo: il t. c. è una tipologia di turismo generata dalla volontà di conoscere le risorse culturali (monumenti, aree archeologiche e, in alcuni casi, centri storici) che caratterizzano un luogo diverso da quello in cui si risiede. Da questo punto di vista, molte realtà dell’Europa mediterranea hanno rappresentato – e tutt’oggi rappresentano – le destinazioni per eccellenza del t. culturale. I siti che hanno assunto un’importanza strategica, a scala mondiale, per le risorse culturali ospitate sono iscritti nella lista dell’UNESCO quali patrimoni mondiali dell’umanità (v. patrimonio dell’umanità UNESCO). In anni più recenti, il t. c. ha assunto anche dei connotati differenti, definiti dalla capacità dei luoghi di mettere in moto quella parte dell’industria culturale che è legata al brand di una destinazione. Per esempio è molto frequente assistere alla nascita di nuove località turistiche che si affermano, in contesti postindustriali, quali sedi di festival o di musei d’arte contemporanea, intercettando i cambiamenti della domanda di consumo non solo di prodotti ma anche di luoghi (v. ). In Italia si è registrata una crescita dell’attenzione verso quest'ultima tipologia di turismo, soprattutto legata ai festival di approfondimento culturale che si svolgono in centri urbani di piccole e medie dimensioni (tra gli altri, Mantova, Modena, Trento, Ravenna, ecc.); grazie a questo fenomeno il t. c. in tutte le sue manifestazioni (sia nelle città d’arte sia nelle nuove destinazioni culturali), è divenuto in Italia uno dei comparti più vitali. Secondo i dati della WTO, 940 milioni di turisti nel 2010 hanno viaggiato in un paese differente dal proprio, entrando in contatto con un patrimonio culturale tangibile (arte, monumenti) e intangibile (musica, cibo, tradizioni). Inteso come conoscenza del contesto locale e degli stili di vita della popolazione di un altro paese, il t. c. è anche considerato come il più sostenibile, in grado di promuovere tolleranza, rispetto e conoscenza tra culture differenti; di ciò si è discusso nel 2011 al World tourism day, dedicato al tema del turismo come ponte tra culture.