Turismo. Mediterraneo e megacrociere, boom dopo il naufragio
Dopo l’incidente della Costa Concordia, solo una piccola flessione nelle prenotazioni. Poi la ripresa, addirittura con un incremento rispetto al 2011. Per fortuna è (quasi) dappertutto vietato l’‘inchino’. E l’ambiente ringrazia.
«Ho visto spiagge di zucchero e un’acqua di un blu limpidissimo [...] Ho sentito il profumo che ha l’olio abbronzante quando è spalmato su oltre dieci tonnellate di carne umana bollente». Questo è l’incipit di Una cosa divertente che non farò mai più, il libro-reportage dello scrittore americano David Foster Wallace sulle crociere. Purtroppo per 26 passeggeri e quattro membri dell’equipaggio della Costa Concordia la scelta di non fare mai più una crociera sarà obbligata. Si tratta delle vittime dell’incidente sullo scoglio delle Scole all’isola del Giglio la notte del 13 gennaio scorso (senza contare i due ‘dispersi’). Battezzata dalla modella ceca Eva Herzigová, la più grande nave passeggeri mai affondata è lunga circa 290 metri e ha 1500 cabine, quattro piscine salate, cinque ristoranti, una stazza pari a quella di 600 Boeing 747 o 100.000 auto. Non stupisce che nei primi mesi dell’anno, quelli in cui inizia la programmazione della stagione turistica, l’armatore abbia visto crollare le prenotazioni. Chi potrà dimenticare le drammatiche operazioni di recupero delle 4200 persone a bordo, la telefonata tra il comandante Francesco Schettino e Gregorio De Falco della capitaneria di porto a Livorno («Torni a bordo, cazzo») che ha fatto il giro del mondo, e le singole strazianti storie delle vittime? Tuttavia a maggio le prenotazioni sono riprese recuperando il tempo perduto e facendo registrare un +28% rispetto allo stesso mese del 2011 per Costa Crociere. Il settore è tra i pochi a non aver sentito la crisi, grazie a una politica di prezzi ridotti tutto-compreso e alla gratuità per i bambini. Secondo l’ECC (European Cruise Council), associazione che rappresenta le maggiori compagnie, nel corso del 2011 le crociere hanno contribuito all’andamento economico del continente per l’importo record di 36,7 miliardi di euro (+6% rispetto al 2010) con 315.500 persone impiegate. In cinque anni (2006-11) il settore ha registrato una crescita del 54%. Circa 5,6 milioni i passeggeri imbarcati in porti europei (+7,1% rispetto al 2010). L’Italia, con un passeggero imbarcato su tre, si conferma principale destinazione d’Europa e guida la classifica per l’occupazione con un volume retributivo di oltre 3 miliardi di euro e più di 100.000 addetti del comparto (quasi il 32% a livello europeo). I paesi con il maggior numero di crocieristi sono Regno Unito (1,6 milioni), Germania (1,2 milioni), Italia (circa 890.000) e Spagna (645.000).
Tra i porti europei Civitavecchia, Venezia, Napoli, Livorno e Savona figurano in classifica tra i primi dieci per passeggeri.
In particolare, Civitavecchia è al vertice. Da qui è partita la Costa Concordia.
Il 23 marzo 2012 si è concluso lo svuotamento dei serbatoi del combustibile che si temeva potesse riversarsi in mare. Per rimuovere il relitto saranno spesi oltre 300 milioni di dollari: l’operazione, affidata al consorzio italo-americano Titan Salvage-Micoperi, prevede il raddrizzamento della nave parzialmente affondata e il traino in porto entro la primavera 2013.
Per Schettino, i cui arresti domiciliari sono stati revocati, le ipotesi accusatorie sono omicidio colposo plurimo, naufragio e abbandono della nave, abbandono di disabili. Diventate popolari con il telefilm Love Boat ed esplose negli anni Novanta, le crociere esistono anche in versione elitaria – con compagnie come la Silversea o gli yacht Four Seasons che fanno il periplo delle Maldive – e specializzata con viaggi per gay (una coppia di coniugi umbri, imbarcati per sbaglio, ha chiesto i danni alla Grimaldi Lines).
Nelle meganavi alte come grattacieli il mare è lontano, l’aria condizionata tarata su standard statunitensi rende gelidi tutti gli ambienti in coperta e occorrono giorni per imparare a orientarsi. L’impatto sull’ambiente marino e costiero non è solo estetico, è anche ecologico.
Il decreto antinchino, che impedisce il passaggio delle grandi navi entro le 2 miglia marine dalle coste delle aree protette, approvato il 2 marzo, previene spostamenti di acque e fondali e allontana l’inquinamento. Ma alcune mete turistiche hanno approvato deroghe, come Portofino e Livorno (Secche della Mellora e Isola di Gorgona). Altre (Ischia) le invocano incolpando il governo di affondare il turismo, mentre a Venezia si formano comitati come il ‘No Grandi Navi’.
Il disastro del Giglio
Il semiaffondamento (come tale va definito visto che la nave non è colata interamente a picco) della Costa Concordia rappresenta un disastro ‘storico’ in quanto riguarda la più grande nave passeggeri mai naufragata: con una stazza di 114.000 tonnellate essa è infatti due volte più grande del Titanic, per fare un esempio. Nonostante le perdite umane siano state dovute a una gestione a dir poco discutibile dell’emergenza seguita all’impatto con lo scoglio, esse hanno sollevato una serie di questioni che coinvolgono l’intera industria crocieristica, in particolare circa l’opportunità di realizzare navi sempre più grandi e affollate e, proprio per questo, difficili da evacuare tempestivamente in caso di necessità.
‘Micoperi 30’
La piattaforma, di 120 metri di lunghezza, sarà utilizzata durante le operazioni di rimozione della Costa Concordia. La ‘Micoperi 30’ è arrivata all’isola del Giglio il 10 agosto e va ad aggiungersi all'altra piattaforma già utilizzata nelle operazioni di recupero della nave. Incaricato del lavoro è il consorzio italo-americano Titan Salvage-Micoperi. Dovrà, entro la fine della primavera 2013, fissare le piattaforme sottomarine, che sosterranno lo scafo durante gli interventi per rimettere la nave sommersa in assetto verticale, e i cassoni di galleggiamento (30) la cui realizzazione è stata affidata a Fincantieri.