TURMUCA
Lo spirito (v. Hinthial) di T. è rappresentato su un cratere di Vulci, ora al Cabinet des Médailles della Bibliothèque Nationale di Parigi, n. 920, già nella Collezione Beugnot. La raffigurazione, presenta da un lato Achille che sgozza i prigionieri troiani, dall'altro una Nèkyia con le ombre delle amazzoni Pentesilea e T., del cui nome non si conosce l'equivalente greco. Al centro compare Charun, che accoglie l'anima di T. (hintia/turmu/cas); a sinistra è una donna a mani giunte, apparentemente estranea, a destra Pentesilea (Pentasila), la regina delle Amazzoni. Anche T. appare come un' amazzone con ampio himàtion che vela il capo ed è scostato dal volto dalla mano destra che rimane coperta; il petto è nudo, traversato dal balteo.
Il De Ridder aveva letto Finthia, da cui l'erronea ricostruzione della scena da parte del Rossi, per tacere di altre. Forse si tratta di un'amazzone di qualche leggenda sconosciuta, come ha proposto il Pauli. Abbiamo nomi di amazzoni di questo tipo: così Εὐμάχη e Πυ[ρ]γομάχη su un cratere di Spina, che permettono di risalire per il nostro ad un greco ϑουριμάχη, da cui Turmca, poi Turmuca. L'Ostir ha pensato di riconnetterlo invece al nome d'amazzone pregreco ϑερμώδωσα. Per altra strada il Pallottino e il Goldmann hanno inteso Turm(a)- con suffisso -ca, richiamandosi a Turms (Hermes).
Bibl.: A. De Ridder, Catalogue des vases peints de la Bibliothèque nationale, Parigi 1902, II, p. 549 s.; S. Rossi, Il tipo e l'ufficio del Charun etrusco, in Atti d. R. Accademia peloritana, Messina, XV, 1900-01, pp. 65-103; C. Pauli, in Roscher, V, 1916-24, c. 1293 s.; M. Pallottino, Nuovi contributi, in St. Etr., IV, 1930, p. 208; E. Goldmann, in Neue Beitr., Vienna 1936, p. 97; K. Ostir, Kleinasiat. Termilai "die Wölfischen", in Razprave izdaja znanstveno druètvo v Ljubljani, V-VI, 1930, p. 194; F. de Ruyt, Charun démon étrusque de la mort, Bruxelles 1934, pp. 17-18; S. Aurigemma, R. Museo di Spina, Roma 1936, p. 196 ss.; Vetter, in Pauly-Wissowa, VII A, 1948, c. 1937 s., s. v.
(G. Uggeri)
Gruppo turmuca. - Da questo vaso prende nome un gruppo di ceramiche étrusche a figure rosse. Le due figure di amazzoni hanno il volto di tre quarti e la testa velata dietro dallo himàtion, come nei crateri a colonne del gruppo Volaterrae e negli specchi tardo-etruschi. La figura di Achille è ripresa dall'originale cui ci riportano le rappresentazioni di altri vasi, del sarcofago di Torre San Severo e della Tomba François, mentre le figure di Charun e delle vittime non sono derivate dallo stesso originale. È strettamente vicino a questo vaso quello di Londra F 480 pure da Vulci, con la morte di Atteone ed il suicidio di Aiace, anche se non pare della stessa mano. Lo stile è più efficace di quello del gruppo di Alcesti. Lo Jacobstahl data il vaso nella prima metà del IV sec. a. C.
Bibl.: J. D. Beazley, Etruscan Vase-Painting, pp. 9; 135; 141.
(P. Bocci)