TURRETTINI
. Famiglia ginevrina d'antica nobiltà, originaria del castello di Nozzano presso Lucca. I rami italiani della famiglia si estinsero nel sec. XVIII; i rami ginevrini risalgono a Francesco (1547-1628), che per le sue opinioni religiose dovette abbandonare l'Italia, e, dopo essere stato a Francoforte, a Basilea, a Zurigo, si fissò a Ginevra nel 1592. Associatosi con i Micheli, i Burlamacchi, i Diodati, fondò una casa di seterie e divenne assai ricco. Francesco ebbe due figli: Bénédict (1588-1631), nato a Zurigo; e Jean (1600-1681), nato a Ginevra. Il ramo primogenito fu dapprima il più illustre: Bénédict fu pastore, professore di teologia nel 1612, rettore dell'Accademia nel 1620-25, e seppe accoppiare ai talenti culturali anche quelli diplomatici, ottenendo nel 1621 dall'Olanda e dalle città anseatiche sussidî per le fortificazioni di Ginevra. Suo figlio, François (1623-87), seguì in tutto le orme paterne: pastore della chiesa italiana nel 1648; professore di teologia dal 1653 alla morte; rettore dell'Accademia nel 1654-57, nel 1668, nel 1670; incaricato d'una missione in Olanda per le fortificazioni di Ginevra nel 1661. Professore fu anche il figlio di François, Jean-Alphonse (1671-1737), che insegnò dal 1697 al 1705 storia ecclesiastica e dal 1705 alla morte teologia, ma egli lasciò un'impronta più vigorosa nella vita etico-religiosa di Ginevra, poiché spezzò la rigida ortodossia calvinista, provocando l'abolizione del Consensus (1706) e della professione di fede obbligatoria, e lavorò a una fusione delle chiese protestanti d'accordo con l'arcivescovo di Canterbury, William Wake.
Il ramo cadetto dei T. si sviluppò più modestamente fino alla seconda metà del Settecento, allorché visse Gédéon (1723-82), che fu valente diplomatico e uomo politico. Nel 1754 concluse il trattato di Torino con la corte di Savoia, ma nel 1776 non riuscì a far entrare Ginevra nell'alleanza franco-svizzera per l'opposizione del Vergennes. In politica interna fondò nel 1780 il partito dei neutri e tentò invano di conciliare i partiti estremi con un progetto di costituzione. Nel sec. XIX i più famosi T. furono Charles-Louis-William (1810-76), che nobilmente difese l'indipendenza della magistratura dall'ingerenza del potere esecutivo e preferì piuttosto dimettersi da procuratore generale nel 1851 anziché piegare ai voleri del governo radicale di James Fazy; e Théodore-EdouardBénédict (1845-1916), che ideò le macchine perforatrici del Gottardo e l'utilizzazione dell'energia idraulica del Rodano.