Vedi TUSCOLO dell'anno: 1966 - 1973 - 1997
TUSCOLO (v. vol. vii, p. 1036)
La città di T., posta su un'altura con massima altezza di 670 m. s. m., dominava la naturale via di comunicazione tra la pianura romana e la Campania. Questa via, poi seguita dalla via Latina, supera la parete montagnosa che da Frascati a Velletri chiude ad O i colli laziali, attraverso la Cava d'Aglio (Algidus), che era anticamente l'unico passo agevole della zona.
L'acropoli, nell'estremità E della città, in località Croce di Tuscolo, ha un sistema di fortificazioni basato su bastioni naturali di roccia, integrati da tratti di mura, di cui avanzi in opera quadrata di tufo sono visibili sul versante S e resti con nucleo in opera cementizia e doppia cortina a blocchi quadrati, forse di recupero, su quello O. Si conservano resti di edifici di età romana, alcuni ricavati in parte nella roccia, e resti di strutture medievali.
Ad O dell'acropoli si estende la città bassa. La zona della cisterna arcaica non è compresa nella cinta muraria dell'acropoli, della quale pertanto non fanno parte i due muri, in opera poligonale e in opera quadrata, cui la cisterna si addossa; il muro in opera quadrata ha, probabilmente, la funzione di contenere il terreno, proteggendo la strada basolata che corre ad esso parallela ad un livello più basso.
Resti di un muro, in opera poligonale e quadrata, di cinta della città bassa e di sostruzione di strada, si trovano invece esternamente poco più ad O della cisterna. Nell'ambito della città sono ancora visibili le strade basolate presso il teatro; una, immediatamente a N del teatro stesso, corre tra due muri continui in opera quadrata.
Ad O è in via di disfacimento il grande complesso sostruttivo della cosiddetta Villa di Cicerone, in opera reticolata, con ammorsature in tufelli, e le vòlte impostate su ricorsi di laterizio, databile al primo Impero. Consiste in un corpo centrale, a grandi ambienti rettangolari con vòlte a botte, le cui pareti di fondo sono costituite da fronti di sostruzioni repubblicane in opera incerta, con restauri in opera reticolata; due di questi ambienti furono adibiti a cisterna. Fiancheggiano il corpo centrale due ali articolate in ambienti rettangolari. Il complesso delle sostruzioni racchiude in sé parte di un criptoportico di età repubblicana con finestrelle a strombo e alcuni ambienti.
Bibl.: L. Rossini, Le antichità dei contorni di Roma ossia le più famose città del Lazio:... Tuscolo, Roma 1824-1826, tavv. 70-73; G. Busse, Malerische Radirungen Gegenden Italiens, Roma 1843; G. Lugli, in Enc. It., s. v., Roma 1937; M. Borda, Monumenti archeologici tuscolani del castello di Aglié, Roma 1943; id., Origini di Tuscolo, in L'Urbe, XVI, 1953, n. 1, pp. 3-11; id., Tuscolo e la sua nuova strada, in Capitolium, XXVIII, 1953, pp. 170-178; id., Il museo tuscolano, in Capitolium, XXIX, 1954, pp. 157-160; id., Monumenti paleocristiani del territorio tuscolano, in Miscellanea Giulio Belvederi, Città del Vaticano 1954-1955, pp. 209-244; id., Albori del Cristianesimo nel Tuscolano, in Capitolium, XXX, 1955, pp. 225-232; G. Lugli, Per i colli tuscolani alla ricerca della villa di Cicerone, ibid., XXX, 1955, pp. 365-372; id., La tecnica edilizia romana, Roma 1957, passim; M. Borda, Ipogei gentilizi tuscolani, in Bull. Com., LXXVI, 1956-1958, pp. 15-35; id., Tuscolo, Roma 1958; L. Crema, L'architettura romana, in Enciclopedia Classica, sez. III, XII, I, Torino 1959, p. 244, fig. 268.