tuttavia
1. L'avverbio t. ricorre 7 volte nella Vita Nuova (in rima, nell'unica attestazione in poesia, XXXIII 7 16), una nelle Rime (in rima, LXVII 41), 4 nel Convivio e 3 nella Commedia (in rima, in If IV 65).
2. T. ha valore avversativo (" però ", " ciò non di meno ") nelle attestazioni in principio di frase (Vn XXVIII 3, Cv II XII 2 e Pg XXXI 43; in tale sede, come già nel Tristano Riccardiano CXLI, è rafforzato da ‛ ma ', in Vn IX 6, XIX 22 [per] questa canzone, si converrebbe usare di più... divisioni; ma tuttavia... a me non dispiace se la mi lascia stare, e Cv I XII 2; si vedano anche Fiore CXXXVII 5 e CCXII 9) o all'inizio di proposizione principale dopo proposizione concessiva (Vn II 9, e XXIII 13 avvegna che io vergognasse... tuttavia... mi rivolsi a loro; dopo proposizione condizionale, significa " però ancora " in Fiore XXXVIII 13).
3. T. ha funzione frequentativo-processuale quando non occupa la parte iniziale della proposizione, onde l'uso non soltanto in rima - che continua, ad es., nei versi tardo-quattrocenteschi di Lorenzo dei Medici (" Quant'è bella giovinezza / che si fugge tuttavia ") - di Vn XXXIII 7 16 un sono di pietate, / che va chiamando Morte tuttavia (" continuamente chiama ": notevole il riferimento al durativo va chiamando), Rime LXVII 41 spessamente abbraccia / li spiriti che piangon tuttavia (" non cessano di piangere ", Contini) e If IV 65 Non lasciavam l'andar... / ma passavam la selva tuttavia (" continuavamo ad attraversare "), ma anche in prosa (Vn XXXVI 1 la... donna... di simile colore si mostrava tuttavia) e in corpo di verso (If XXX 141 disïava scusarmi, e scusava / me tuttavia, e nol mi credea fare: t. è riferito a imperfetti, ovviamente di aspetto durativo).
3.1. Questa funzione di t. è probabile in Cv II I 15 inrazionabile sarebbe... dimostrare [gli altri sensi della canzone], se prima lo litterale non fosse dimostrato. Io adunque... tuttavia sopra ciascuna canzone ragionerò prima la litterale sentenza... e talvolta [in correlazione con t.] de li altri sensi toccherò, e forse anche in III XIII 8 sempre è l'uomo che ha costei [la filosofia] per donna da chiamare filosofo, non ostante che tuttavia [in probabile correlazione col precedente ‛ sempre '] non sia [" sia continuamente "] ne l'ultimo atto di filosofia, però che da l'abito [" consuetudine " con la filosofia]... è altri da denominare filosofo. Di quest'uso di t., che conferisce al verbo cui è riferito una caratteristica aspettiva di duratività più che avere un suo chiaro e univoco significato lessicale, tracce in prosa sono reperibili, nella letteratura toscana del tardo Duecento, nel Libro de' Vizi e delle Virtudi di B. Giamboni, XX 5 " li omori del corpo si consumino e disecchino tuttavia per lo calore naturale ", e LVIII 22 " [la Temperanza] tuttavia tiene in mano le bilance ".
4. Anche nel Fiore t. è attestato con funzione frequentativo-processuale, nella rima di CLXXXVII 12 istringal forte e bascil tuttavia (con cui si confronterà, ancora dal Tristano Riccardiano CXLII " sì lo tenea in braccio e basciavalo tutta fiata "), e anche LXII 4.