Tutti in posa con Instagram
Dilaga la mania dell’autoscatto con il telefonino: solo in Italia vengono condivise più di 5 milioni di fotografie al giorno. Da Rihanna al papa, fenomeno planetario dell’anno.
Spontanea, imperfetta, col soggetto laterale non del tutto nello schermo, 3 ragazzi sorridenti lanciano su Instagram una foto. Nel giro di qualche istante lo scatto rimbalza su Facebook, fa il giro del web, contagia la Rete, rincorsa dalle tv di mezzo mondo: la figura tagliata è quella di Francesco, il papa che twitta e che, rompendo ancora una volta il protocollo, dà ai giovani scout l’occasione storica del suo primo social-ritratto. È il 31 agosto 2013. Nella stessa settimana l’Oxford English Dictionary accoglie la parola selfie: nello slang di Internet, fotografia scattata da telefonino appositamente per essere pubblicata su un social network.
È l’anno della social-foto, su Instagram specialmente. Tendenza forte che accomuna sconosciuti e celebrità di ogni latitudine.
Narcisismo di massa che trova sull’applicazione da smartphone la piattaforma privilegiata: nata nel 2010 dall’idea di Kevin Systrom e Mike Krieger, laureati della Stanford University, e acquistata da Facebook nel 2012 quando a frequentarla erano 22 milioni di persone, Instagram ha raggiunto a settembre 2013 la quota record di 150 milioni di utenti al mese. Un boom che vede gli italiani in costante aumento: una ricerca One Poll per Samsung ha verificato a giugno che ogni minuto in Italia vengono scattate e condivise 3572 foto, più di 5 milioni al giorno. Finiscono su Facebook, Twitter, Flickr, Pinterest. E Instagram: se oltre 750.000 fotografie sono contraddistinte dal tag #igersitalia, la comunità di riferimento degli italiani – instagramersitalia.it – è la quarta per numero di immagini condivise nel mondo.
Protagonista, e disponibile a proiettarsi su un palcoscenico globale all’insegna di immediatezza e informalità, è gente comune, contagiata dalle possibilità del fotoritocco, tra pose ammiccanti e segmenti di corpo in primo piano.
Masse umane che si scoprono patite dell’autoritratto, e che si sfidano su temi diversi, davanti all’obiettivo: specchio che enfatizza piaceri, vezzi, abitudini. Come quella dei fotoreporter gourmet: forchetta in mano di fronte a una pietanza, un attimo prima di mangiarla.
Una mania alla quale non resiste nessuno: dagli idoli della musica ai personaggi politici. Esibizionismi planetari che mischiano marketing e vanità: da Michelle Obama, stretta al marito o davanti a un piatto ipersalutista, alla first lady siriana Asma al-Assad, sommersa dalle critiche da quando, in piena barbarie, ha inaugurato il suo account per dare un’immagine positiva di sé e del coniuge Bashar.
Modelle da milioni di fan, Naomi Campbell in testa; artisti e personaggi arcinoti si concedono generosamente, accantonando ogni snobismo: Beyoncé coi suoi look; Michael Bublé col figlio in braccio; l’idolo degli adolescenti, Justin Bieber, da 9 milioni di follower; Rihanna e i suoi tatuaggi; la potente Oprah Winfrey in versione domestica; Arianna Huffington e Anna Wintour; Paris Hilton e Madonna; Lady Gaga al naturale; Usain Bolt e Cristiano Ronaldo.
Tra gli italiani più attivi le showgirl Belén Rodríguez e Alessia Marcuzzi, Asia Argento, Fabio Volo e Luca Argentero, Eros Ramazzotti e Laura Pausini, Stefano Gabbana, la fashion blogger Chiara Ferragni.
Personaggi che quasi ogni giorno immettono foto su Instagram, regalando al pubblico backstage della loro vita. Un’autoesposizione così diffusa da far introdurre negli MTV Awards un premio chiamato InstaVip: in Italia è andato al rapper Fedez.
Il selfie piace perché sposta il controllo dell’immagine da un occhio esterno al gusto personale. Accende il dibattito tra i sociologi (non c’è più vita, emozione, piacere senza un clic che immortali il momento?). Attira la curiosità degli artisti (mostre di foto scattate con l’iPhone sono sempre più frequenti). E se il fai-da-te minaccia i fotografi di professione, non se la passano tanto bene neppure i paparazzi: quest’estate, molti hanno ammesso di aver disertato le mete preferite dai vip per la concorrenza del social network. «L’epoca dei grandi scoop è finita», ha chiosato Jean-Michel Psaila, direttore dell’agenzia Abaca: «Ormai c’è Instagram».
Parola
Selfie. È dell’agosto 2013 l’ingresso della nuova parola selfie (ma anche selfy, plurale selfies) nell’Oxford Dictionary, definita come «una fotografia che una persona ha scattato a sé stessa effettuata con uno smartphone o una webcam e caricata sul sito di un social network».
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