tuttora (tuttore)
L'avverbio è soprattutto usato nel Fiore (nel quale le occorrenze sono 34, di cui 29 nella forma tronca ‛ tuttor ', e 5 ‛ tuttora '), seguito dal Detto con 2 occorrenze, mentre una sola, e discussa, è presente nella Commedia, e un altro caso di Rime dubbie è nella forma ‛ tuttore ', probabilmente francesismo o forma per analogia con avverbi in -e.
Il caso discusso della Commedia è in Pg XVIII 78 La luna... / facea le stelle a noi parer più rade, / fatta com' un secchion che tuttor arda (nella '21 che tutto arda, cioè che " ancora splenda ", in quanto abbastanza nuovo: in questo senso, dell'uso vivo anche modernamente, di t., con tempo presente, sarebbe l'unico caso in D.; sui codici boccacceschi che tutt'arda: cfr. TUTUTTO).
L'occorrenza di Rime dubbie XVI 14 è in rima: dilettare il core / da poi non s'è voluto in altra cosa / fuor che 'n quella amorosa / vista ch'io vidi rimembrar tuttore, nel ricordare " sempre ", " continuamente ".
Nel Fiore ha i significati, che sono dell'uso antico, di " sempre ", " in ogni momento ", o " continuamente ", " di continuo ": XLIII 10 ch'i' ti terrò tuttor in ricco stato; LVI 1 Il marinaio che tuttor navicando / va per lo mar, e VIII 12, XII 13, XXXI 4 e 6, XLIX 7, LXII 3, LXIV 1 (tuttora, e in rima) e 8, LXXXVIII 8, XCI 4 (tuttora), CV 12, CXV 13, CXXXV 12, CLVI 14, CLVIII 10 e 14, CLXVII 11, CLXXII 6 (tuttora) e 10, CLXXIV 8, CLXXXVI 3, CLXXXVIII 5, CXCVII 5, CCVIII 10 (tuttora), CCXXVII 6 (tuttora), CCXXX 4, CCXXXII 11. Nello stesso Fiore si hanno cinque casi di ‛ ma t. ', con il valore di " ma tuttavia " (e si tenga presente " ma tuttavolta ", e insieme il significato del sostantivo ‛ ora ' come " volta ", per cui cfr. QUALORA; talora), " ma nondimeno ": XIX 7 ma tuttor non volea ched i' v'entrasse; LXXXI 11 Veracemente ciò è veritate, / ma tuttor vi mettete in avventura!, e XCIX 3, CLV 11, CLVIII 5 (cfr. LXXXVIII 8).
Analogamente i casi del Detto: Ma tuttor ti ricorde, / se ma' meco t'accorde, / oro e argento apporta (v. 307); Nove scarpette e calze / convien che tuttor calze; / della persona conto / ti tieni (v. 438).