TUVALU (v. ellice, XIII, p. 836)
L'arcipelago delle isole Ellice ha mantenuto lo status di colonia britannica, unitamente al vicino gruppo delle isole Gilbert (Gilbert and Ellice Islands Colony), fino al 1975. In quell'anno il territorio fu formalmente diviso, in seguito all'esito di un referendum che vide la grandissima maggioranza della popolazione schierata in favore della separazione dalle Gilbert. Successivamente, il 10 ottobre 1978, l'arcipelago delle Ellice, ribattezzatosi Tuvalu, ha ottenuto l'indipendenza. La popolazione del nuovo stato, di ceppo polinesiano, è costituita da circa 7000 abitanti, dei quali almeno 2000 vivono e lavorano all'estero, occupati nelle miniere di fosfati delle vicine isole di Ocean e Nauru, oppure imbarcati come marinai, in flotte mercantili straniere. La capitale, Funafuti, è in pratica un grosso villaggio, abitato da un migliaio di persone.
Privo di risorse minerarie, con un'attività agricola quasi esclusivamente limitata allo sfruttamento delle noci di cocco, il paese si è finora procurate divise estere da tre fonti: le rimesse degli emigrati, l'esportazione della copra, e in via accessoria, l'emissione di monete e francobolli da collezione. Per procurarsi nuovi e più adeguati cespiti di entrate, le T. puntano allo sfruttamento del patrimonio ittico dei mari circostanti: recentemente il governo si è riservato il diritto di pesca nella fascia di acque territoriali che si protende fino a 200 miglia di distanza dall'arcipelago. Emancipatesi dai legami con la Gran Bretagna, le T. sembrano destinate a gravitare, sotto il profilo politico ed economico, verso il Giappone, che ha già avviato un piano di assistenza tecnica e finanziaria.