TUZIORISMO
Del problema se e quando sia lecito seguire nella pratica l'opinione probabile, quando si dubita dell'esistenza o meno d'una legge, la teologia morale conosce varie soluzioni; il rigorismo, il tuziorismo, il probabiliorismo, l'equiprobabilismo, il compensazionismo, il probabilismo, il lassismo. Il rigorismo afferma non esser mai lecito seguire l'opinione in favore della libertà e contraria alla legge, nemmeno allorquando è probabilissima. Alessandro VIII, con decreto del S. Offizio in data 7 dicembre 1690, condannò la seguente proposizione: "non licet sequi opinionem vel inter probabiles probabilissimam", che è di G. Sinnichius (morto nel 1666). Il tuziorismo è più mite, e difende questa tesi: "non è lecito agire a seconda dell'opinione più mite, se non nel caso in cui è probabilissima", vale a dire è moralmente certa. Quando il cristiano è combattuto da due opinioni, una delle quali sta per la sua libertà ed è non soltanto probabile in sé ma anche più probabile dell'altra, che sta per la legge, i tuzioristi asseriscono che egli deve seguire l'opinione che sta per la legge, perché, sebbene meno probabile, tuttavia è "più sicura" (tutior). Questa dottrina, propugnata, nel 1872, da Antonio da Cordova, oggi non ha più aderenti. I più severi sono probabilioristi.