Teorico della letteratura e saggista (Sofia 1939 - Parigi 2017). Al suo nome è legata la diffusione in Europa della tradizione degli studi formalisti, riscoperti dalla cultura strutturalista degli anni Sessanta. Successivamente, ancora con gli strumenti dell'analisi formalista e linguistica, T. si è accostato al problema dell'"altro" e dei rapporti tra individui e culture diverse (Mikhail Bakthine, le principe dialogique, 1981; trad. it., 1990).
Di origine bulgara, si trasferì a Parigi nel 1963, dove fu allievo di R. Barthes. Ricercatore, poi direttore di ricerca presso il Centre national de la recherche scientifique. Contribuì alla divulgazione del formalismo russo (con un importante vol. antologico, Théorie de la littérature, 1965, trad. it. I formalisti russi, 1968) e all'affermazione dei metodi strutturalisti di analisi del racconto, da lui approfonditi (Littérature et signification, 1967) nella prospettiva di una scienza della letteratura, la "poetica", volta a studiare le leggi generali e le proprietà astratte del discorso letterario. Della crisi progressiva della critica semiologica risentono le sue ricerche successive (Introduction à la littérature fantastique, 1970, trad. it. 1977; Poétique de la prose, 1971, trad. it. 1989), che preludono agli studi sul simbolismo linguistico (Théories du symbole, 1977, trad. it. 1984; Symbolisme et interprétation, 1978, trad. it. 1986), nonché ai saggi Mikhaïl Bakhtine, le principe dialogique e Critique de la critique. Un roman d'apprentissage (1984; trad. it. 1986), in cui T. prende le distanze dal suo progetto di una critica "scientifica" a vantaggio di una più libera nozione del testo come "dialogo" tra voci, autori, culture molteplici. Su questa linea, la sua scrittura saggistica si è aperta a una densa riflessione etica e storica: La conquête de l'Amérique. La question de l'autre (1982; trad. it. 1984); Nous et les autres. La réflexion française sur la diversité humaine (1989; trad. it. 1992); Face à l'extrême (1991; trad. it. 1992); Une tragédie française: été 1944, scènes de guerre civile (1994; trad. it. Una tragedia vissuta, 1995); Les abus de la mémoire (1995); Benjamin Constant. La passion démocratique (1997, trad. it. 2003); Le jardin imparfait (1998); Mémoire du mal. Tentation du bien (2000; trad. it. 2001); Le nouveau désordre mondial. Réflexions d'un européen (2003; trad. it. 2003). Tra le ultime opere si segnalano: L'esprit des Lumières (2006; trad. it. 2007); Les aventuriers de l'absolu (2006); La litterature en peril (2007; trad. it. 2008); L'art ou la vie! Le cas Rembrandt (2008; trad. it. 2011). In La peur des barbares. Au-delà du choc des civilisations (2008; trad. it. 2009), muovendosi da una critica alle teorie di S. Huntington sullo "scontro di civiltà", T. ha indagato i concetti di civiltà e di barbarie riconnettendoli saldamente al tessuto storico e sociopolitico in cui si consumano oggi i conflitti etnici e segnalando l'urgente necessità dell'apertura di un dialogo multiculturale. Nel 2011 è stata tradotta in italiano la raccolta di saggi Gli altri vivono in noi, e noi viviamo in loro (La signature humaine, 2009), che ne costituisce anche l'autobiografia intellettuale. Tra le opere successive vanno ancora citate: L'expérience totalitaire. La signature humaine (2010); Goya à l'ombre des Lumières (2011; trad. it. 2013); Les ennemis intimes de la démocratie (2012; trad. it. 2012); La peinture des Lumières (2014; trad. it. 2014); Insoumis (2015; trad. it. 2016).