PERUZZI, Ubaldino
, Uomo politico, discendente dall'illustre famiglia fiorentina, nato il 2 aprile 1822, morto all'Antella (Firenze) il 9 settembre 1891. Laureatosi in legge a Siena (1840), fu ospite, per tre anni, dello zio Simone Peruzzi, ministro di Leopoldo II presso Luigi Filippo, conseguendo a Parigi il diploma d'ingegnere. Nel 1848 trattò a Vienna il riscatto dei prigionieri toscani. Eletto gonfaloniere, andò a Siena, dove si era rifugiato il granduca, ottenendo la vana promessa di tornare a Firenze. Ammalatosi, non partecipò alla restaurazione del governo granducale; ma poi venne destituito per la petizione con cui chiedeva il mantenimento dello statuto. Visse appartato dal 1850 al 1859, direttore della ferrovia livornese; ma, scoppiata la rivoluzione del 27 aprile, scese in piazza, e divenne capo del governo provvisorio. Inviato da B. Ricasoli presso Napoleone III, evitò una restaurazione lorenese. Deputato dal 1860 al 1890, poi senatore, fu dal 1861 al 1864 ministro dei Lavori pubblici e dell'Interno, nei ministeri Cavour, Ricasoli e Minghetti. Sindaco di Firenze, ingrandita e abbellita per accogliere degnamente la capitale provvisoria, venne accusato ingiustamente del disastro economico del comune; ma poi Firenze gli fu grata per le opere pubbliche da lui promosse. Fu uno dei benemeriti del Risorgimento italiano; probo, infaticabile, gioviale e popolarissimo.
Bibl.: G. Piccini (Jarro), Vita di U. P., Firenze 1891; M. Tabarrini, in Nuova Antol., 16 sett. 1891; D. Zanichelli, Studi polit., Bologna 1893. I. Del Lungo pubblicò alcune Lettere di Vitt. Eman. II al P., in Rass. naz., 1° giugno 1908.