UBARI (A. T., 113-114)
Importante villaggio abitato stabilmente, situato all'estremità occidentale dell'wādī Agiàl el Garbi, nel Fezzan, a circa 26° 40′ di lat. N. e 12° 45′ di long. E.
La località, già conosciuta e visitata dai viaggiatori che attraversarono il Fezzan nel secolo XIX, costituì un mercato di una certa importanza per la sua posizione sulla principale carovaniera che attraversava la regione. Dopo la definitiva occupazione italiana, divenne sede del più importante presidio situato sulla strada fra Sebha e Gat. Il vecchio villaggio indigeno di Ubari, cinto di mura, con le rovine di un castello nella parte centrale, è in grande decadenza, abitato da popolazione fezzanese che ive dei prodotti delle colture irrigue eseguite nell'oasi e presso lo stesso abitato.
Nelle immediate vicinanze del nuovo fortino italiano si è andata formando invece una piccola borgata, composta in gran parte di botteghe di Arabi e Berberi della costa. Al mercato locale affluiscono i nomadi e seminomadi Tuareg che gravitano in questa zona. La popolazione di Ubari si aggira sui 250 ab.; il palmeto dipendente dal villaggio consta di circa 2500 palme.