uberizzare
v. tr. Ridurre o eliminare ogni tipo di intermediazione, disintermediare, sul modello dell’azienda statunitense Uber.
• Ogni parlamentare tiene un contatto stretto e costante con la base degli elettori, e questi si fanno sentire attraverso petizioni, telefonate, email. È questo l’anello di congiunzione su cui lavorano Uber e gli altri, incitando gli utenti a prendere le loro difese. Ma dietro tutto questo c’è anche un’ideologia, un pensiero forte di quest’epoca. Lo riassume il matematico Nassim Taleb, il teorico del «cigno nero» (eventi altamente improbabili come la crisi del 2008), quando scrive: «Il tema del nostro tempo è uberizzare, cioè eliminare l’intermediario». (Federico Rampini, Repubblica, 11 agosto 2015, p. 30) • [tit.] E se «uberizzassimo» la pubblica amministrazione? [testo] [...] Bisognerebbe «uberizzare» la pubblica amministrazione, ma è impossibile finché la sinistra vuole mantenere il potere di redistribuire risorse secondo logiche discrezionali, e la destra non accetta che il potere politico perda le sue funzioni d’indirizzo culturale. (Alberto Mingardi, Sole 24 Ore, 6 novembre 2016, p. 30, Personaggi).
- Derivato dal nome proprio Uber con l’aggiunta del suffisso -izzare.