Ubertino da Casale
Francescano (n. Casale Monferrato 1259 ca.-m. dopo il 1329). Entrato nell’ordine nel 1273, sotto l’influsso di Pietro di Giovanni Olivi a Firenze, di Angela da Foligno e Giovanni da Parma aderì alle idee degli spirituali francescani di cui divenne il principale esponente. Relegato alla Verna (1304), vi terminò la sua opera più importante e fortunata, l’Arbor vitae crucifixae Jesu (1305), nella quale presentò una lettura apocalittica della storia della Chiesa. Cappellano del cardinale N. Orsini, fu alla corte pontificia di Avignone per difendere gli spirituali (1310-12), ma fu fatto benedettino dal papa Giovanni XXII (1317). Continuò però a difendere le sue posizioni, intervenendo nel dibattito sulla povertà di Cristo. Accusato di eresia, fuggì da Avignone (1325) rifugiandosi presso l’imperatore Ludovico il Bavaro.