FOGLIETTA, Uberto
Storico, nato a Genova circa il 1518 da famiglia cospicua, che fu ascritta alla nobiltà nel 1528. Interrotti per rovesci familiari gli studi giuridici, verso il 1538 si recò a Roma, e grazie al buon ricordo lasciato da uno zio, Agostino F. (morto 1527), fu bene accolto nella corte pontificia e nel 1545 era abbreviatore e protonotario apostolico. Dopo un primo opuscolo, De philosophiae et iuris civilis inter se contparatione, in cui sostenne i meriti del gius civile rispetto alla filosofia, nel 1559 pubblicò in Roma due libri Delle cose della repubblica di Genova, denunciando gli abusi della nobiltà vecchia di Genova contro la nobiltà nuova. L'opera ebbe larga risonanza, ma per essa l'autore fu processato in Genova dal vicario arcivescovile e posto al bando della repubblica. Egli rimase in Roma, dedicandosi alla composizione di una storia generale dei suoi tempi, rimasta in frammenti. Uno di questi è la storia della congiura dei Fieschi (Ex universa historia suorum temporum, Napoli 1571).
Nel 1564 Emanuele Filiberto di Savoia lo elesse gentiluomo della sua corte e storiografo della sua casa. Nel 1568 entrò al servizio del cardinale Ippolito d'Este, ed essendo con lui, nell'agosto 1569, nella sua villa di Tivoli, ne descrisse le bellezze in Tyburtium. Passò poi al servizio del cardinale Luigi iunior d'Este e vi rimase sino alla morte. Per dimostrare al governo di Genova l'immutato amore verso la patria, compose Clarorum Ligurum elogia (Roma 1573), serie di biografie dei cittadini più illustri di Genova. Chiusasi in Genova la lotta fra nobili vecchi e nuovi, il Foglietta ritornò in grazia della repubblica e fu eletto pubblico storiografo (1576). Egli iniziò una storia della Liguria dalle origini (Historiae Genuensis Libri XII), che lasciò compiuta fino al 1527. Morì a Roma il 5 settembre 1581.
Il fratello Paolo pubblico l'opera nel 1585, con una giunta dei fatti sino al 1575, tratta dalla storia di I. Bonfadio, non ancora edita. La traduzione delle storie fu affidata al fiorentino Francesco Serdonati e uscì nel 1597. Molte sue opere minori furono pubblicate dal fratello in Opuscula varia (Roma 1679), dal Graevius, Thesaurus antiquitatum et historiarum Italiae, I, dal Ferrando in Anecdota (Genova 1838).
Bibl.: U. Cotignoli, in Giornale storico e letterario della Liguria, VI (1905), pp. 121-175; E. Fueter, Geschichte der neueren Historiographie, Monaco e Berlino 1925, p. 121 segg.