UBIQUITARÎ
. Sono i seguaci di una particolare setta scaturita nel seno del protestantesimo luterano a proposito del dogma della presenza reale di Cristo nell'Eucaristia. I riformati (calvinisti) sostenevano che essendo Cristo risorto e sedendo, con il suo corpo glorificato, alla destra del Padre, non poteva contemporaneamente trovarsi nell'Eucaristia. A questa obiezione i luterani replicavano che essendo Cristo presente dappertutto in anima e corpo (glorificato: ubiquitas corporis Christi) poteva ben ritrovarsi anche nelle specie eucaristiche.
Primo ad applicare questa teoria alla dottrina della presenza reale fu Giovanni Brenz nato a Weil (Svevia) il 24 giugno 1499, morto a Stoccarda l'11 settembre 1570, già canonico della cattedrale di Wittemberga, passato poi al protestantesimo, membro della dieta di Augusta (1530), e divenuto rettore dell'università di Tubinga. La base su cui è fondata questa teoria è la dottrina della communicatio idiomatum ossia lo scambio della particolarità di ciascuna delle due nature divina e umana nell'unica persona di Cristo, in virtù dell'unione ipostatica. Dunque, conchiudeva il Brenz, anche nel pane prima della consacrazione Cristo è presente; e le parole della consacrazione significano soltanto la distribuzione che deve essere fatta ai fedeli del corpo e del sangue di Cristo già presente.
La polemica si prolungò nella chiesa luterana anche nel sec. XVII specialmente tra le due facoltà teologiche di Tubinga e di Giessen.