UCRAINA (XXXIV, p. 594; App. II, 11, p. 1052)
Il territorio della Repubblica federativa sovietica di U. (URSS), dopo l'annessione (1945) dell'U. occidentale, della Bucovina settentrionale, di parte della Bessarabia e della U. Transcarpatica, si è ulteriormente ingrandita nel 1954 con l'annessione della Crimea, che faceva parte della RFSS Russa, e ha raggiunto una superficie di 601.000 km2 nella quale vivono 45 milioni di abitanti. La regione più ricca è tuttora quella centrale delle foreste-steppe sulla riva destra del Dnepr, che comprende la regione agricola a colture intensive e la regione industriale del Donetz (Donbass), ove si raggiunge una densità di pop. di 100 ab. per km2. Il ruolo dell'U. nell'economia sovietica è di notevole importanza. Già prima della seconda guerra mondiale fiorente era la sua economia; la regione del Donetz, il vecchio Donbass, si era trasformata in un potente centro industriale.
Altro centro di industrie era la valle del Dnepr; Char′kov, Kiev e Odessa possedevano le più svariate industrie. Dopo le immani distruzioni determinate dall'invasione tedesca e dalla riconquista, gli stabilimenti e le miniere furono ricostruiti e ripresero la loro attività; due grandi gasdotti furono costruiti per portare il metano di Dašava rispettivamente a Kiev e a Minsk e Leningrado. Si tracciarono molte vie automobilistiche, e si ripresero molte ricerche (col metodo della prospezione sismica) per aumentare la produzione del petrolio e del metano; così pure si sviluppò la produzione del carbone. Un grande complesso idraulico è stato costruito presso Kachovka; molti nuovi canali irrigatorî hanno aumentato le produzioni agricole; particolare importanza ha il nuovo sistema d'irrigazione di Ingulec e il lago artificiale di Sinferopoli; importante il grande canale della Crimea del Nord. L'U. si può attualmente considerare economicamente e demograficamente la seconda fra le repubbliche federative dell'URSS. Pur rappresentando per territorio solo un quarantesimo dell'Unione, essa contribuisce per il 25% alla totale produzione industriale; produce più del 20% di tutto il grano; possiede il 20% dei capi suini; produce il 75% di tutto lo zucchero, e raccoglie un quinto della popolazione.
L'U. può considerarsi un paese intensamente industrializzato con un'agricoltura moderna e razionale. L'agricoltura trova nelle terre nere un fattore di primaria importanza; 1/5 dell'area coltivata in tutta l'URSS appartiene all'U.
Si contano 15.200 fattorie collettive; 1.400 stazioni di macchine e trattori agricoli. Alla coltura del grano sono dedicati 4,25 milioni di ha, con una produzione unitaria che, da 17 q per ha, nel 1950, è salita in molte zone a 33 q per ha. Un posto particolare ha anche il mais (7,4 milioni di ha coltivati), utilizzato soprattutto per gli animali. Altri cereali: miglio, avena, segala. Notevole importanza ha la barbabietola da zucchero (1.2800.000 ha coltivati), il cui prodotto è circa1/3 della produzione di tutta l'URSS; nel 1956 furono prodotte 3.136.000 t di zucchero cristallino, di fronte a 1.550.000 t del 1940. Si coltivano, con sempre maggior successo, ortaggi, legumi, viti, patate, girasole, e da qualche anno il koR saghiz, pianta usata per la fabbricazione del caucciù sintetico. Si coltivano largamente anche il lino (a fibra lunga), la canapa e il cotone. L'agricoltura offre perciò molte materie prime a svariate industrie, fra le quali: l'enologica (in Crimea), che produce vini pregiati simili allo Champagne francese; la molitoria, le conserve di frutta, ortaggi e legumi; i profumi e varie industrie chimiche, gli zuccherifici, oltre alle industrie tessili (cotonificio, linificio e setificio).
Ma particolarmente imponente nell'U. del dopoguerra è la produzione mineraria e delle industrie derivate. Al primo posto è il carbone del Donbass; seguono il ferro (ematite rosso-bruna di Krivoj Rog), il manganese, la fosforite, la grafite, il cinabro, il petrolio (nei Carpazî), molti sali e abbondanti gas combustibili. Le due principali branche dell'industria sono la produzione della ghisa e dell'acciaio. L'U. produce più della metà dei minerali di ferro, più di un terzo dell'acciaio e dei laminati, più di un terzo del carbone prodotti nell'URSS.
L'industria meccanica e le altre derivate sono assai varie per i loro prodotti: trattori agricoli (Kiev, Krivoj Rog); acciai (Stalino); cantieri navali (Nikolaev); raffinazione del petrolio (L′vov); prodotti chimici farmaceutici (Kiev).
Altre industrie: gomma sintetica (Kiev); vetrerie (Gomel′, Lisišansk, Konstantinovka); cementi (Amvrosjevka, Kramatorsk, ecc.); materie plastiche (Kiev). Con lo sviluppo industriale è notevolmente aumentata la produzione di energia motrice; le centrali idroelettriche e termoelettriche produssero, nel 1956, 30 miliardi di kWh, di fronte a 14 miliardi nel 1950. Nel 1960 risultava in costruzione a Char′cov una turbina a vapore di una centrale elettrica atomica della potenza di 420.000 kW.
Bibl.: Ufficio centrale di statistica dell'URSS, Les progrès du pouvoir soviétique depuis 40 ans en chiffres, Mosca 1958; O. T. Dibrova, Geografija Ukrainskoj S.S.R., Kiev 1944; P. George, La nuova Ucraina, in Le vie del mondo, XVI (1954), pp. 653-670; id., Geogr. econ. dell'URSS, Torino 1960.