uditore (auditore)
Ricorre nel Convivio per indicare chi presta ascolto alle parole di uno: II VIII 2 quello che ultimamente si dice, più rimane ne l'animo de lo uditore; e così in VI 6, XII 8, IV II 8 (designato prima come colui che dee udire) e 16 (nella forma li uditori); e v. anche II XIII 14 la Rettorica... appare da mane, quando dinanzi al viso de l'uditore lo rettorico parla, appare da sera, cioè retro, quando da lettera, per la parte remota, si parla per lo rettorico.
In connessione con il significato di " assistere alle lezioni di qualcuno " (v. il latino audire aliquem), u. assume il valore di " seguace ", in IV XV 14 contra costoro Aristotile parla nel primo de l'Etica, dicendo quelli essere insufficienti uditori de la morale filosofia.