UDNA (Uthina)
Città della Tunisia settentrionale, al di sopra della vallata dell'oued Miliane, a una ventina di km a S di Tunisi.
Uthina è una delle colonie giulie fondate da Ottaviano Augusto, che vi stabilì i veterani della Legione XIII. Un agglomerato indigeno che esisteva precedentemente nella stessa località, conservò la sua autonomia fino al regno di Adriano che lo incorporò nella colonia. Vescovi cattolici di Uthina sono ricordati nel 256, 314, 411, 425 e al principio dell'VIII sec.; vescovi donatisti nel 411.
Le rovine di Uthina si stendono su 500-600 ettari; ben conservate, sono state scavate solo in parte. Fra i monumenti pubblici sono da segnalare: un grande tempio, probabilmente il capitolium, l'anfiteatro, il teatro, un arco di trionfo. Grandi edifici termali parzialmente scavati nel 1944-45 (Duval e Reyniers), hanno conservato quasi intatto il pianterreno, formato di sale a vòlta. Sul piano che conteneva le installazioni balneari sono state scoperte numerose sculture di buon lavoro dei secoli II e III: notevole una erma di calcare, rappresentante una donna libica; queste terme sembrano all'incirca contemporanee alle Terme di Antonino a Cartagine. Numerose case, scavate verso la fine del secolo scorso (da P. Gauckler), ci hanno dato dei mosaici di grande ricchezza, oggi al Museo del Bardo. La più importante è la villa ai Laberii (l'attribuzione è solo ipotetica, poiché il nome di questa famiglia è dato da un'iscrizione su mosaico, trovata nelle terme annesse alla villa ma situate a una certa distanza); un grande oecus era ornato di un mosaico raffigurante il dono della vite che Dioniso fece a Icario; un atrium rappresentava scene della vita rurale; una camera da letto il rapimento di Europa. La data di questi pavimenti a mosaico è discussa; la maggior parte sembra risalire alla metà del II sec. d. C.; ma in età severiana sono stati eseguiti restauri estesi.
Si vedono ancora le rovine di cisterne grandiose, di un acquedotto, di porte e di numerose chiese.
Bibl.: P. Gauckler, Le Domaine des Laberii à Uthina, in Mon. Piot, III, 1896, p. 179 ss.; Inv. du Mos. de l'Afrique du Nord, p. 177 ss., nn. 548-445 (cfr. Suppl., pp. 45-46); P. Quoniam, Sculptures trouvées à Oudna, in Bull. École Française de Rome, LX, 1948, pp. 35-99.