UFA (A. T., 69-70)
Città della Russia Orientale, capoluogo amministrativo della repubblica autonoma dei Baškiri (v. baschiri) situata in amena posizione sulla sponda destra della Belaja e poco lontano dalla confluenza di questo fiume con l'Ufa, a non più di 94 m. di altitudine.
La spinta decisiva, che fece di Ufa, sul finire del secolo XIX, un centro urbano di oltre 50.000 ab., venne dall'istituzione della navigazione a vapore lungo la Belaja in collegamento con la Kama e il Volga, e poi dalla costruzione della ferrovia da Mosca a Čeljabinsk. Ufa divenne per tal modo un buon centro commerciale e industriale e la fiera annuale (jarmarka), che vi si teneva, assunse in breve notevole importanza. Al centro della città si apre una grande piazza con il mercato (Gostinnyj dvor); vi sono poi un teatro, una società di cultura, un museo generale, varî istituti d'istruzione. Le industrie sono rappresentate da alcuni molini, distillerie, tessiture, segherie, officine e altre fabbriche di carattere locale. La popolazione, che raggiungeva i 150.000 ab. nel 1934, è composta per oltre due terzi da Russi, per il 15% da Tatari e per il 14% da Baškiri. Nella stessa steppa che la circonda, e specialmente lungo la Belaja, sorgono numerosi villaggi russi e baškiri.
Storia. - La fondazione della città (1574) contribuì a rafforzare l'influsso russo nelle regioni baškire. Nel corso dei secoli XVII e XVIII, divenuta fortezza importante, sostenne varî assedî, da parte tanto di Baškiri, quanto di elementi russi ribelli; tra questi assedî è particolarmente noto quello di Pugačev, durato quattro mesi (1773-74); nel corso del sec. XIX l'importanza industriale e commerciale della città, che fino ad allora era stata piuttosto insignificante, andò crescendo. Fino alla rivoluzione dell'ottobre 1917 fu capoluogo dell'omonimo governatorato. Nel 1919 si svolsero nella regione di Ufa combattimenti assai importanti tra l'esercito bolscevico e le forze al comando dell'ammiraglio Kolčak.