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BASSANI, Ugo

di Fabio Fano - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 7 (1970)
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BASSANI, Ugo

Fabio Fano

Nacque a Padova (o Verona) il 5 giugno 1851. Dopo aver coltivato gli studi letterari, si dedicò alla musica, seguendo al conservatorio di Milano i corsi di pianoforte e composizione sotto la guida dei maestri G. Andreoli e A. Bazzini (allora direttore di quell'Istituto), di cui fu l'awevo prediletto. Diede poi per un certo periodo concerti di piaúoforte, indi, nel 1875, prese dimora a Venezia, ove svolse un'intensa attività musicale e letteraria: fu insegnante di pianoforte, compositore, critico musicale (nella Rassegna settimanale, nella Gazzetta di Venezia, ecc.) e divulgatore, partecipando, insieme con altri, al risveglio musicale veneziano. Il B. coltivò inoltre l'amicizia di varie personalità musicali italiane (A. Boito, G. Martucci, A. Catalani, A. Coronaro, Teresa Tua, G. Buonamici, B. Cesi, G. Sgambati, L. Mancinelli, ecc.) e straniere (F. Liszt, A. Rubinstein), che più volte ospitò e con le quali ebbe corrispondenza epistolare, di cui rimane testimonianza considerevole nella Biblioteca del conservatorio di Venezia. Di questo Istituto, allora al primo nascere e di carattere privato, il B. fu per molti anni consigliere. Particolarmente interessanti furono i suoi rapporti con Liszt, del quale rimangono più lettere a lui dirette e l'autografo di una composizione pianistica, evidentemente ispirata ai soggiorni veneziani del musicista ungherese, La gondole funèbre, e con G. Martucci, nelle cui lettere indirizzate al B. si trovano giudizi assai lusinghieri su alcune composizioni del B. stesso, e precisamente (9 dic. 1890), sulla seconda edizione dello Studio sinfonico per pianoforte - scritto per il quarto volume del famoso Gran Metodo teorico-pratico per lo studio del pianoforte di S. Lebert e L. Stark (Parigi-Stoccarda-Londra 1880, pp. 91-100, n. 2) - e su di una Sinfonia (luglio 1891).

Quest'ultiina composizione, dietro preghiera del B. stesso, ebbe l'onore di una speciale analisi da parte del Martucci che, pur con alcune riserve sulle qualità formali del primo tempo, diede in complesso alla musica del B. un'attestazione di verace stima. E anche se quei giudizi possono oggi sembrare dettati da un senso di cortesia che, esagera le lodi, tuttavia ciò denota sempre una considerazione che non si deve trascurare.

Nel prevalere del suo amore per la musica, il B., però, non dimenticò mai le sue aspirazioni letterarie (aveva pubblicato a Venezia nel 1869 Una gita a Murano. Ottave e nel 1872 Notte estiva, canto, e a Firenze nel 1871 una raccolta di versi, con una prefazione di P. Fanfani, intitolata Armonie dell'anima, ove tuttavia è sempre la musica a fornire il soggetto principale: sonetti su F. Chopin e su R. Schumann, che piacquero molto ad A. Fogazzaro) e mantenne con noti letterati del tempo (il Fanfani, B. Zendrini, G. Revere, ecc.) vivi legami di amicizia. La Commemorazione di Antonio Fogazzaro, tenuta dal B. il 30 giugno 1912 in Varese, fu stampata a Milano nel 1914 da A. Cordani. Il B. morì a Venezia il 23 apr. 1914.

Egli fu figura caratteristica del mondo culturale veneziano alla fine del secolo XIX e anche come compositore fu apprezzato dai più severi musicisti. Nello stile della fuga sembra abbia trovato i suoi momenti più felici; in quanto allo Studio sinfonico - che meritò, oltre all'elogio del Martucci, quello di Liszt in una lettera da Weimar, 4 giugno 1880 - esso conserva, se non altro, una sua suggestione coloristica. Di altre sue composizioni, si ricordano qui quelle custodite (in parte edite da Ricordi, in parte rimaste manoscritte) alla Biblioteca del conservatorio di Venezia: due Preludi e fughe per pianoforte (uno in do min. dedicato ad A. Bazzini, l'altro in la bem. magg. dedicato ad A. Boito), due Fughe per quartetto d'archi (una di esse ha il titolo Fuga cromatica in do min. a un soggetto e due contrassoggetti), una lirica per canto e pianoforte su L'Infinito di G. Leopardi, una Serenata da cantarsi sulla cosiddetta "galegiante" a Venezia, una Sonata per violino e pianoforte, e altre liriche per canto e pianoforte. Anche la casa Lucca di Milano pubblicò una trentina di composizioni del B., fra cui notevole è la Collezione delle migliori opere per pianoforte di U. B., Milano s. d.

Bibl.: G. Masutto, I maestri di musica italiani del secolo XIX: notizie biografiche..., Venezia 1882, pp. 14 s.; Necrologio, in L'Illustr. ital., 17 maggio 1914, p. 474; F. Nani-Mocenigo, Della letteratura veneziana dal secolo XIX. Notizie e appunti, Venezia 1916, p. 563; F. Fano, Perché Venezia conosca e onori Giuseppe Martucci, in Ateneo veneto, CXLVII, 2 (1956), pp. 45-47; The Jewish Encyclopedia, II, coll. 184 s.; C. Schmidl, Diz. universale dei Musicisti, I, p. 125.

Vedi anche
sonata In musica, composizione strumentale, variamente modificatasi nel corso dei secoli, articolata in uno o più movimenti a carattere contrastante. ● Il termine sonata comparve nel Cinquecento a indicare un brano strumentale ‘da sonare’ anziché ‘da cantare’. All’inizio del 17° sec. si distinsero la sonata ... Franz von Liszt Liszt ‹list›, Franz (ungh. Ferenc) von. - Musicista (Raiding, Sopron, 1811 - Bayreuth 1886). Studiò con C. Černy, A. Salieri, F. Paër e A. Reicha. Ventenne, fu spinto dall'ascolto in concerto di N. Paganini a rinnovare la propria arte pianistica, alla quale esperienza seguì quella del contatto con Liszt, ... pianoforte Strumento musicale cordofono, in cui le corde vengono percosse da martelletti azionati tramite una tastiera. L’interruzione del suono è provocata da smorzatori al momento del rilascio del tasto. Deve il suo nome alla possibilità di graduare l’intensità del suono. ● Il primo pianoforte, realizzato nel ... sinfonia Composizione per orchestra affermatasi nel 17° sec. come brano strumentale introduttivo di un’opera o di una cantata e divenuta nel 18° sec. una forma musicale da concerto autonoma e complessa. ● La sinfonia, nella più avanzata fase del melodramma del 18°-19° sec., era finalizzata a stimolare e predisporre ...
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