Scrittore italiano (Camerino 1892 - Roma 1953), fratello di Emilio. Fu magistrato, prima a Parma, poi (dal 1930) a Roma. Iniziò la sua attività prevalentemente come poeta (Il re pensieroso, 1922) e narratore (Caino, 1928). Un crudo realismo, dalle accentuazioni morali e sociali ma corso da un sottile senso di pietà, e un simbolismo sensuale e decadente, dai toni fiabeschi, trovarono il loro felice punto di fusione nelle liriche di Canzonette - La morte (1932) e, più, di Uomo e donna (1937: l'opera migliore di B.), nonché nei racconti di Le case (1933). Seguì un periodo quasi esclusivamente teatrale, in cui i medesimi motivi, pur non essendo sempre svolti secondo la loro intima ragione poetica, e pur risentendo qua e là del Pirandello, dànno vita a drammi e commedie (Frana allo scalo Nord, 1936; Una bella domenica di settembre, 1937; Il cacciatore d'anitre, 1940; Il diluvio, 1943; Corruzione al palazzo di giustizia, 1949; Delitto all'Isola delle capre, 1950; La regina e gli insorti, 1951; Il giocatore, 1951; L'aiuola bruciata e La fuggitiva, postume), che si distinguono nettamente nella produzione drammatica contemporanea per la loro ansia di chiarire i problemi, e termini, supremi della vita. Teatro che, largamente rappresentato e tradotto, ha esteso la fama di B. in campo internazionale.