BRUSATI, Ugo
Nato a Monza il 25 giugno 1847 da Giuseppe e da Teresa Aman, in una famiglia di spiriti patriottici, il B. frequentò il collegio militare di Firenze e l'accademia militare di Torino, ottenendo nel 1866 la nomina a sottotenente. Brillante ufficiale di Stato maggiore, fu insegnante alla scuola di guerra e poi addetto militare a Vienna; promosso colonnello, comandò il 71º reggimento di fanteria. Componeva nel frattempo alcune opere, destinate soprattutto all'uso degli ufficiali di Stato Maggiore; ricordiamo il Breve studio sull'ordinamento dello Stato Maggiore (Roma 1879), Ordinamento dell'esercito germanico,austriaco,francese e italiano (Torino 1883) e Ordinamento dell'esercito svizzero (Roma 1885).
Nel 1895., mentre era capo di Stato Maggiore dell'XI corpo d'armata, il B. fu destinato al corpo di spedizione che sotto la direzione del gen. Baratieri doveva affrontare la guerra con l'Abissinia. Sbarcato a Massaua il 2 genn. 1896, assunse il comando del 2º reggimento fanteria della brigata Arimondi; riportava però un'impressione assai negativa dell'ambiente coloniale, che gli parve dominato dall'arrivismo e da una superficiale sottovalutazione del nemico (come risulta da una sua conferenza Impressioni e ricordi d'Africa, tenuta nel 1897, in cui parlò con dura franchezza). I timori del B. furono confermati dalla battaglia di Adua (1º marzo 1896): il suo reggimento, impegnato su terreno sconosciuto e sfavorevole contro un nemico superiore, fu distrutto, ed egli stesso fu uno dei pochi ufficiali superstiti, scampando alla morte grazie alla sua energia. Per il comportamento nella battaglia ebbe la croce di cavaliere dell'Ordine militare di Savoia.
Tornato in Italia, il B. fu promosso maggior generale e nominato comandante della brigata Friuli. L'anno seguente (1898) ricevette l'incarico che doveva determinare il restante corso della sua carriera: fu nominato primo aiutante di campo dell'erede al trono, Vittorio Emanuele, principe di Napoli. La morte del re Umberto lo portò al centro della vita politica e militare italiana: seguì infatti Vittorio Emanuele come aiutante di campo e nel 1902 assunse la carica di primo aiutante di campo generale del re, carica che doveva tenere fino al 1917.
L'importanza di questo incarico non può essere sottovalutata: il B. era il primo consigliere militare del giovane sovrano, in un periodo in cui questi aveva ancora una diretta ingerenza nella vita dell'esercito e della marina e specialmente nelle promozioni ai più alti gradi. Tuttavia la delicatezza di questo alto incarico, l'innato riserbo del B. e la riservatezza con cui il re trattava questi problemi fecero sì che la sua attività passasse inosservata ai contemporanei e agli studiosi. In mancanza di testimonianze (e in attesa del riordinamento dei fondi relativi recentemente acquisiti dall'Archivio Centrale dello Stato) non è quindi possibile fornire informazioni sulla vita del B. che vadano oltre la registrazione della concessione di onorificenze quali la nomina a senatore (1912) e a cavaliere di gran croce dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro (1912).
L'intervento in guerra dell'Italia nel 1915 rese più importante, ma anche più delicata la posizione del B., perché il fratello Roberto era uno dei maggiori comandanti italiani. Il "siluramento" del fratello da parte di Cadorna (maggio 1916) e la successiva campagna di stampa segnarono appunto l'inizio della disgrazia del B.: egli infatti attribuì all'inimicizia del Cadorna l'allontanamento dall'alto incarico e dal servizio attivo nel 1917, poiché la motivazione ufficiale (il raggiungimento dei limiti di età) non era stata fatta valere per altri generali. Si chiuse nel silenzio assoluto, ma la fitta corrispondenza col fratello testimonia quanto gli costasse questo riserbo e con quanto sdegno e poi malinconia egli seguisse le successive vicende d'Italia. Fu promosso generale d'armata in posizione ausiliaria e poi collocato a riposo per età nel 1925.
Morì a Roma il 4 nov. 1936; non fu commemorato in Senato per sua volontà.
Fonti e Bibl.: Milano, Museo del Risorgimento: U. Brusati, Impress. e ricordi d'Africa. Conferenza tenuta ai sigg. ufficiali del presidio di Torino il 1º marzo 1897 (dattil.); altre notizie desumibili dal Fondo Roberto Brusati; R. Battaglia, La prima guerra d'Africa, Torino 1958, ad Indicem; L. Cadorna, Lettere famigliari, Milano 1967, ad Indicem; A. De Gubernatis, Piccolo diz. dei contemporanei ital., Roma 1895, ad vocem; Enc. militare,ad vocem.