DONELLO (Doneau), Ugo
Famoso giureconsulto nato a Chalon-sur-Saône il 23 dicembre 1527, morto ad Altdorf il 4 maggio 1591. Fu uno dei maggiori rappresentanti della scuola culta. A soli ventiquattro anni occupava una cattedra di diritto nell'università di Tolosa, dove insegnò successivamente con Duareno, con Cuiacio e con Francesco Hotman. Ma per aver accettato il protestantesimo fu costretto a fuggire dalla Francia. Passò allora a Ginevra e di lì a Heidelberg, nella cui università restò per un certo tempo ad insegnare diritto civile. Nel 1575 fu chiamato a Leida; ma, per essersi intromesso nelle lotte politiche, fu costretto ad abbandonare anche quella città e a rifugiarsi in Franconia ad Altdorf, dove restò fino alla morte.
Uomo di forte ingegno e di straordinaria memoria, letterato insieme e giureconsulto di raro valore, Donello lasciò larga traccia di sé nella scuola e nella sua opera scientifica. Contemporaneo di Cuiacio, seguì un indirizzo scientifico diverso ed ebbe con lui aspre polemiche. Mentre infatti l'indirizzo di Cuiacio è piuttosto esegetico-analitico e, fedele all'umanesimo di Alciato, porta il giurista all'indagine storica del pensiero dei giureconsulti romani, l'indirizzo di Donello è, al contrario, sistematico-sintetico e si ravvicina a quello dei bartolisti. Donello è il principe della dommatica e le sue opere furono usate ancora per molti decennî dopo la sua morte.
Opere di Donello sono trattati e commentari fra cui ricordiamo il trattato delle successioni e i commentarî a varie parti del Digesto e del Codice, editi più volte (Parigi, Francoforte, Heidelberg, Lipsia). Il suo discepolo Scipione Gentili pubblicò varie sue opere inedite (Hanau, 1604). Tutte le sue opere furono ancora ristampate a Lucca nel 1762-68 e a Roma nel 1828, e i Commentaria iuris civilis a Norimberga nel 1801-34.
Bibl.: A.-P. Eyssel, Doneau, sa vie et ses ouvrages (trad. dal lat. di J. Simonnet), Digione 1860.