Pseudonimo del poeta italo-albanese Domenico Bellizzi (Frascineto 1918 - Bari 1989). Studiò al Collegio greco di Roma, fu parroco di Firmo. Si rivelò con la raccolta Zgjimet e gjakut ("Risvegli del sangue", 1971). La spontaneità della sua ispirazione si andò progressivamente perfezionando in Ankth ("Angoscia", 1979) e Këngë arbëresce ("Canto italo-albanese", 1982).