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ULCERA MICETOIDEA

di Gabriele AMALFITANO - Enciclopedia Italiana - II Appendice (1949)
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ULCERA MICETOIDEA

Gabriele AMALFITANO

. L'Ulcus tropicum mycetoideum (o ulcera del deserto, ulcera tropicale superficiale, ulcera tropicale plurima, ulcera tropicale ectimatoide, ulcera dell'oasi) è un'ulcera a decorso cronico, unica o plurima, autoinoculabile, con sede di elezione alla gamba, dovuta al Micrococcus mycetoides.

La malattia, confusa per molti anni con l'ulcera di Veldt e con l'ulcera tropicale, è stata individuata da A. Castellani (1942). È comune in Africa settentrionale, in Asia, America e Australia; casi sono stati osservati in Italia e nel Portogallo. Il germe causale nella lesione si presenta sotto forma di un cocco gram-negativo, piccolo, a coppie, a gruppetti o singolo. All'inizio cresce con grande difficoltà sui comuni terreni; per il suo isolamento è elettivo l'agar alla tripsina; temperatura optimum 37°. I caratteri morfologici del germe coltivato sono all'inizio uguali a quelli che presenta nelle lesioni, poi si possono osservare cocchi, bacilli e cocco-bacilli gram-negativi o gram-incerti, isolati, a coppie, a gruppetti o a brevi catenelle. Non è patogeno per nessuno dei comuni animali di laboratorio. Trapiantato sulla cute della gamba di un uomo sano previa scarificazione, provoca a distanza di qualche giorno la tipica ulcera.

Sintomatologia. - Nei casi tipici esordisce sotto forma di una piccola perdita di sostanza superficiale, che ha tendenza a estendersi raggiungendo quattro o cinque cm. di diametro e più. I margini sono generalmente netti o un po' smangiati, poco infiltrati e non sottominati, il fondo è rosso e granulante, secernente un essudato puruloide che si condensa in zaffetti, pseudomembrane e croste. Intorno all'ulcera vi è un alone iperemico a tinta vivace e modica infiltrazione. A sviluppo completo in alcuni casi l'ulcera è scoperta, in altri coperta da croste stratificate che si estendono al di là dei margini dell'ulcera. Generalmente si ha poco dolore spontaneo mentre è intenso il dolore alla pressione. Il prurito manca all'inizio, mentre a decorso avanzato è intenso. Le ghiandole linfatiche non sono ingrossate. La sede di elezione è la gamba, regione antero-laterale: però può riscontrarsi in altre regioni. La malattia guarisce dopo 4-12 mesi lasciando una cicatrice ipercromica. Si conoscono molte varietà cliniche a seconda che sia dominante l'infiltrazione (varietà infiltrata), la secrezione purulenta (varietà piodermoide), la formazione di croste (varietà crostosa diffusa), ecc.

Diagnosi. - Si differenzia dall'ulcera tropicale propriamente detta perché questa è unica, profonda a tendenza fagedenica, con fatti infiammatorî più intensi, complicanze frequenti e nell'esame batteriologico mostra spirochete con o senza bacilli fusiformi; dall'ulcera di Veldt (ulcera difterica), perché in questa vi è storia di angina difterica recente o contemporanea e perché nell'essudato si mette in evidenza il b. di Loeffler o b. difteroidi. L'ulcera luetica ha margini netti, a stampo, fondo lardaceo, ingorgo ghiandolare nelle stazioni linfatiche prossimiori e Wassermann positiva; quella tubercolare è rara alla gamba, ha margini scollati e sottominati, fondo con granulazioni torbide e il paziente ha segni di tubercolosi in altri distretti. L'ulcera micotica è diagnosticabile per la presenza in essa di miceti; la varicosa, la framboesica, la trofica, la leishmanica, la lebbrosa e la neoplastica hanno caratteri clinici ed eziologici tali, da poter essere raramente prese in considerazione nella diagnostica differenziale con l'ulcera tropicale superficiale.

Anatomia patologica. - La lesione elementare, che è una vescicola intradermica, si forma a spese di elementi epiteliali, poi si estende tra derma ed epidermide. Il contenuto è dapprima sieroso, poi siero-purulento e finalmente purulento. I tessuti peri- e sotto-stanti mostrano iperemia, vasodilatazione e diapedesi con infiltrazioni parvicellulari perivasali e note di necrobiosi; dominano i polinucleati, ma sono presenti linfociti e plasmacellule. Ai margini si può avere acantosi. L'ulcera ha caratteri generici di ulcera flogistica di tipo suppurativo necrotica.

Prognosi e terapia. - La prognosi è buona; la malattia guarisce spontaneamente in 4-12 mesi ma non sono rarissime le recidive. La terapia consiste in riposo, impacchi caldi di acido borico al 2%; molto utile una lozione a base di iodoformibo, carbone vegetale, tintura di benzoino ed etere. Sono stati usati i sulfamidici per via generale e locale, come pure la penicillina, ma senza nessun risultato.

Bibl.: A. Castellani, in Arch. it. sc. med. col. parass., XXIV, 1942; V. Servino, in Acc. med. it. mal. inf. parass., I, 1946.

Vedi anche
sifilide Malattia infettiva, a decorso cronico intermittente, detta anche lue; è provocata da un microrganismo, il Treponema pallidum (o Spirochaeta pallida), scoperto da F. Schaudinn ed E. Hoffmann nel 1905. È distinta in acquisita e congenita. ● Per analogia, in veterinaria, il termine indica malattie che hanno ... eritema Lesione elementare cutanea rappresentata da un arrossamento che scompare con la pressione e dovuta a un’aumentata quantità di sangue nei vasi della pelle.  ● Si dice attivo, quando è provocato da un aumentato afflusso di sangue arterioso di colore rosso, per azione del calore o di processi infiammatori; ... afta medicina Lesione vescicolare della mucosa orale (più raramente dei genitali), che rompendosi dà luogo a una piccola abrasione o ulcerazione. Può essere unica o multipla, e tende facilmente a recidivare, specie in coincidenza con disturbi digestivi. Nelle forme più gravi compaiono numerose lesioni, dolorosissime ... stenosi In patologia, il restringimento di un canale naturale, di un orifizio, di un organo cavo o di un vaso, tale da ostacolare il transito del contenuto. Il termine è anche usato come secondo elemento di parole composte del linguaggio scientifico, nelle quali significa «restringimento», «ristrettezza» (per ...
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Vocabolario
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