ulcera
Soluzione di continuo, di forma rotondeggiante od ovalare, del rivestimento mucoso di diametro maggiore di 3 mm; diversamente dall’erosione, che coinvolge soltanto la mucosa, nell’u. si ha una penetrazione più profonda, che può arrivare alla completa perforazione della parete del viscere. Altra differenza con l’erosione è che l’u. mostra scarsa tendenza alla risoluzione spontanea. L’u. può presentarsi sotto forma di perdita più o meno estesa di sostanza, ovvero in forma di fessura (u. fissurali o ragadi), mentre a volte rappresenta lo sbocco di un tragitto fistoloso (u. canalicolari o fistole). Nell’u. si distinguono un fondo e i margini. Il fondo può essere appianato, a forma di scodella, a cratere, rilevato, ed essere formato da tessuto necrotico o granuleggiante. I margini possono essere pianeggianti o rilevati, introflessi o estroflessi, aderenti al fondo o scollati. Le cause sono diverse e di differente natura: meccaniche, chimiche, infettive, trofiche (per scarsa irrorazione dei tessuti periferici come avviene nelle u. vascolari e in quelle diabetiche), avitaminosiche, neoplastiche (ulcus rodens), fisiche (raggi X e radiazioni ionizzanti). Pertanto la cura delle u. differisce in rapporto alla loro natura, essendo ora di competenza medica (u. infettive) ora di competenza chirurgica (alcune u. del tratto gastroduodenale, u. neoplastica, ecc.).
L’u. può presentarsi in ogni parte del tratto digestivo, dall’esofago al retto. Le cause sono numerose e si differenziano in base alla sede della lesione. L’u. esofagea è una delle complicanze del reflusso gastroesofageo non adeguatamente trattato; può manifestarsi con anemizzazione, dolore restrosternale, disfagia dolorosa o, in alcuni casi, con emorragia grave; più raramente l’u. esofagea è conseguenza della ingestione accidentale di caustici (u. da caustici). L’u. gastrica e quella duodenale, (genericamente definite come u. peptica) sono causate nella maggioranza dei casi da un’infezione dello stomaco provocata dal batterio denominato Helicobacter pylori; altra causa importante è rappresentata dal consumo di farmaci antinfiammatori non steroidei. La causa più frequente di u. dell’intestino tenue mesenteriale (porzione più lunga dell’intestino che si estende dal duodeno fino al cieco) è il morbo di Crohn e si caratterizza per la presenza di ulcerazioni intestinali associate ad aree rigenerative, spesso esuberanti (pseudopolipi); frequenti le adesioni tra varie anse, cui seguono le fistole interne e le raccolte ascessuali circoscritte. La causa più frequente di u. del colon è la rettocolite ulcerosa, con lesioni limitate alla mucosa che interessano primariamente il retto, potendo estendersi a monte in modo continuo, e la malattia di Crohn, nella quale le u. sono più frequentemente a distribuzione segmentaria, con ispessimento parietale e fessurazioni profonde. L’u. solitaria del retto è causata da cronica difficoltà nell’atto della defecazione, con traumatismo continuo della mucosa che porta alla formazione di una lesione ulcerativa vicino al margine anale (a circa 5÷10 cm).