NEISSER, Ulric
Psicologo statunitense di origine tedesca, nato a Kiel l'8 dicembre 1928. Nel 1933 è emigrato negli USA, e nel 1956 ha conseguito il Ph.D. in psicologia a Harvard. È stato professore presso la Brandeis University di Waltham (Massachusetts) e la Cornell University di Ithaca (New York); dal 1983 è direttore dell'Emory Cognition Project presso la Emory University di Atlanta (Georgia), dal 1989 è membro della National Academy of Sciences. Nel 1988 gli è stata conferita la laurea honoris causa in psicologia presso l'università degli studi di Roma ''La Sapienza''.
L'interesse di N. si è rivolto in particolare alla sistematizzazione dello studio in ambito cognitivo del comportamento umano. In questo senso il suo primo volume, Cognitive psychology (1967; trad. it., 1975), rappresenta una pietra miliare nella storia del cognitivismo moderno.
Tradotta in quattro lingue, quest'opera ha rappresentato insieme una sintesi lucida delle conoscenze disponibili sui processi cognitivi e una prima e originale sistematizzazione dell'approccio che da allora in poi prenderà il nome di cognitivismo. Centrale per la teorizzazione proposta da N. è il concetto secondo il quale l'elaborazione delle informazioni passa attraverso una serie di stadi, logicamente indipendenti e passibili di analisi sperimentale. Sulla base delle conoscenze allora disponibili e di esperimenti originali sulla ricerca di lettere (per es., in American Journal of Psychology, 76 [1963], pp. 376-85), N. ritiene che nelle prime fasi di elaborazione dell'input non venga preso in considerazione lo stimolo nella sua interezza, ma avvenga prima un'analisi delle sue caratteristiche distintive (nel caso di stimoli visivi, la presenza di angoli, linee curve aperte o chiuse, ecc.); l'elaborazione di tali caratteristiche avverrebbe attraverso processi paralleli, processi cioè che analizzano nello stesso momento tutto il campo di stimolazione. I processi paralleli sono rapidi e operazionalmente indipendenti, benché grossolani e soggetti a errore, e forniscono il materiale per ulteriori elaborazioni dello stimolo. L'idea di meccanismi paralleli fornisce a N. la base per proporre un'originale teoria dell'attenzione: in una prima fase sono presenti processi preattentivi, caratterizzati da un'elaborazione in parallelo, che permettono una prima analisi dello stimolo nonché l'esecuzione di atti motori automatici; in una seconda fase subentra l'attenzione focale, che permette un'elaborazione esaustiva della porzione del campo di stimolazione selezionata dal percipiente (attraverso meccanismi di analisi-per-sintesi). Un aspetto importante di questa teoria è il fatto che essa per prima formula un'ipotesi esplicita di come nei processi attenzionali siano implicati quelli di riconoscimento figurale. Più in generale, l'idea che vi sia coerenza tra i vari processi cognitivi che avvengono nelle diverse fasi di elaborazione delle informazioni permette a N. di sottolineare la presenza di un continuum tra processi quali la percezione, l'immaginazione e i processi mnestici.
L'impatto dell'approccio proposto da N. sul mondo scientifico è stato notevole. Dopo l'uscita di Cognitive psychology, il numero di articoli scientifici dedicati a temi cognitivi (e in particolare ai processi attenzionali) è cresciuto notevolmente; sono state fondate nuove riviste, come pure nuove società scientifiche, esplicitamente dedicate alla psicologia cognitiva.
Oltre a Cognitive psychology e a numerosi lavori sperimentali, N. ha scritto Cognition and reality (1976; trad. it., 1981). In questo volume riesamina criticamente le tesi del suo originario cognitivismo cercando di fondare un approccio che possa tener conto anche dei contesti in cui i processi cognitivi hanno luogo, cioè della loro dimensione ecologica. In questa prospettiva ha curato un'antologia dal titolo Memory observed: remembering in natural contexts (1982).