Filologo (Markowitz, Posnania, 1848 - Charlottenburg, Berlino, 1931). Prof. in diverse univ. tedesche, è stato uno dei più grandi maestri della filologia classica. Non vi è campo della filologia e della storia antica in cui egli non abbia lasciato l'impronta della sua genialità e del suo metodo, mirante a una comprensione integrale e storica dell'antichità. Tra le opere: Geschichte der Philologie (1921).
Insegnò a Greifswald (1876), Gottinga (1883) e Berlino (1897) e fu socio straniero dei Lincei (1903). Fuori di ogni preconcetto classicistico, egli considerò ogni età in sé, nella sua individualità, cercando in ciascuna il criterio immanente per valutarla. Particolari studi egli dedicò alla tragedia attica (Euripides Herakles, 1889; Griechische Tragödien übersetzt, 1899 segg.; Aischylos: Tragoediae, 1914); alla storia della filologia (Geschichte der Philologie); alla metrica greca (Griechische Verskunst, 1921); alla storia critica dei testi (Textgeschichte der griechischen Lyriker, 1900; Textgeschichte der griechischen Bukoliker, 1906); alla lingua greca (Asianismus und Atticismus, 1900; Geschichte der griechischen Sprache, 1928); alla religione greca (Glaube der Hellenen, 1931-32). Le sue analisi omeriche (Homerische Untersuchungen, 1884; Ilias und Homer, 1916; Die Heimkehr des Odysseus, 1927) segnano uno stadio importante nella questione omerica, in quanto, superando la concezione romantica di una creazione collettiva, mirano a individuare personalità distinte di poeti. W. fu anche editore di testi letterari nuovi scoperti in papiri, della Costituzione degli Ateniesi di Aristotele, di Timoteo (1903), di brani nuovi di Callimaco. Tra le numerosissime opere sono da ricordarsi specialmente: Aristoteles und Athen (1893); Griechische Literatur des Altertums (1905; con edizioni posteriori mutate e ampliate); Staat und Gesellschaft der Griechen (1910); Sappho und Simonides (1913); Platon (1919); Pindaros (1922); Hellenistische Dichtung (1924); Kleine Schriften (6 voll., 1935-1972). Interessante la sua autobiografia, Erinnerungen 1848-1914 (1928) e il carteggio con H. Usener (1934) e con Th. Mommsen, suocero di W. (1935).