ultramaggioritario
(ultra-maggioritario), agg. Fortemente schierato in favore di un sistema elettorale maggioritario; che rende eccessivo il criterio di rappresentatività proprio del sistema maggioritario.
• Si tratta di teorie elaborate innanzitutto nelle componenti ultra-maggioritarie del Pd (perché, a dire il vero, né Sel né Idv sono mai stati pregiudizialmente contrari a un bipolarismo fondato su un sistema più moderato, con base proporzionale). (Cla[udio] Sa[rdo], Messaggero, 28 maggio 2011, p. 3, Primo Piano) • L’argomento che si ode più spesso ripetere al fine di esorcizzare la legge elettorale proporzionale (con sbarramento) attualmente vigente è che si avrebbe daccapo un Parlamento ingovernabile dato l’arroccamento semi-aventiniano e fatuamente sterile dei «cinquestellanti». Ma già oggi, con un Parlamento eletto con un sistema ultramaggioritario («Porcellum»), il risultato è uguale: l’impossibilità di dar vita ad una maggioranza politica definibile come tale! Dunque si dovrebbe inventare addirittura qualcosa di più mostruoso, di più aberrante del «Porcellum», per superare una siffatta difficoltà. (Luciano Canfora, Unità, 17 gennaio 2014, p. 16, Forum) • L’altro punctum dolens è l’Italicum, appena nato e già orfano. Il referendum non lo riguarda direttamente ma il connubio tra modifica della Costituzione con la fine del bicameralismo perfetto e un sistema elettorale ultra-maggioritario alimenta il timore su una futura dittatura di una maggioranza artatamente costruita ai danni di una minoranza spinta in un recinto. Il premio abnorme previsto per il vincitore garantisce sì la governabilità ma a scapito della rappresentatività e dell’uguaglianza del voto. (Marco Cianca, Corriere della sera, 23 settembre 2016, p. 31, Analisi & commenti).
- Derivato dall’agg. maggioritario con l’aggiunta del prefisso ultra-.
- Già attestato nella Repubblica del 2 marzo 1993, p. 8 (Gianluca Luzi).