al-Bashir, 'Umar Hasan Ahmad
al-Bashīr, ‘Umar Ḥasan Aḥmad. – Militare sudanese (n. Hosh Bannaga 1944 ), salito al potere nel 1989 con un colpo di stato sostenuto dal Fronte nazionale islamico di Ḥasan al-Turābī, ha assunto nel 1993 la carica di presidente del Sudan. Durante la sua presidenza è giunto a soluzione, nonostante il permanere di pericolose tensioni alle frontiere, l’endemico conflitto tra la parte settentrionale e la parte meridionale del paese: il 9 luglio del 2011, infatti, le regioni meridionali hanno dato vita al nuovo Stato del Sud Sudan. In precedenza, nei primi mesi del 2003, un nuovo fronte di crisi si era aperto nella regione occidentale del Darfur, dove i combattimenti tra le forze del regime e i ribelli hanno determinato una grave emergenza umanitaria alle cui pesanti responsabilità il presidente sudanese è stato più volte richiamato dalle Nazioni Unite. Nel marzo 2009 un mandato d’arresto internazionale contro al-B. è stato spiccato dalla Corte penale internazionale, primo caso di capo di Stato incriminato dalla Corte, accusato di crimini di guerra e crimini contro l’umanità per i massacri compiuti in Darfur. Sul fronte interno, il suo principale oppositore e accusatore è diventato al-Turābī, allontanato dal potere alla fine degli anni Novanta e più volte arrestato tra il 2003 e il 2011 con l’accusa di cospirazione, ma nonostante le polemiche e l’imputazione internazionale al-B. è stato riconfermato alla presidenza nelle elezioni dell’aprile 2010 con il 68% dei voti.