CALIGARIS, Umberto
Italia. Casale Monferrato (Alessandria), 26 luglio 1901-Torino, 20 ottobre 1940 • Ruolo: terzino sinistro • Esordio in prima categoria: 12 ottobre 1919 (Casale-Valenzana, 3-1) • Squadre di appartenenza: 1919-28: Casale; 1928-35: Juventus; 1935-37: Brescia • In nazionale: 59 presenze (esordio: 15 gennaio 1922, Italia-Austria, 3-3) • Vittorie: 5 Campionati italiani (1930-31, 1931-32, 1932-33, 1933-34, 1934-35) • Carriera di allenatore: Brescia (1935-37), Modena (1938-39), Juventus (1939-ottobre 1940)
Fu il giocatore più tecnico e acrobatico del trio difensivo juventino ‒ formato, oltre che da lui, da Combi e Rosetta ‒ protagonista della conquista di cinque scudetti consecutivi, dal 1931 al 1935. Aveva esordito nel Casale, dove prima di passare in difesa aveva giocato anche come portiere e centravanti. Quando nel 1928 fu acquistato dalla Juventus (dopo essere stato al centro di una delle prime trattative di calcio-mercato europeo, perché lo voleva anche il Liverpool), i tifosi del Casale protestarono vivacemente, arrivando a bruciare in piazza un fantoccio con le sue sembianze. Per una quarantina d'anni è rimasto imbattuto il suo record di presenze nella nazionale italiana, con la quale vinse la medaglia di bronzo alle Olimpiadi del 1928. Caligaris fu tuttavia il primo azzurro a sbagliare un calcio di rigore (nella partita Italia-Svizzera, giocata il 9 maggio 1926 e terminata 3-2). Nel 1934 perse la possibilità di diventare campione del Mondo poiché Pozzo lo convocò soltanto come portabandiera, dopo che nella partita Italia-Austria dell'11 febbraio 1934, insieme a Rosetta, era stato schiacciato dall'attacco austriaco sotto il peso di quattro gol. Morì all'età di 39 anni, per un aneurisma, durante una partita a Torino fra vecchie glorie della Juventus.