D'ANCONA, Umberto
Nacque a Fiume il 9 maggio 1896 da Antonio e Anna Klas. A Fiume frequentò le classi elementari e il ginnasio conseguendo la maturità nel 1914. Iscritto alla facoltà di scienze naturali presso l'università di Budapest, nel 1916 si trasferì all'università di Roma. Interrotti gli studi, combatté sul Carso come ufficiale di artiglieria; ferito, fu decorato con una croce al valor militare. Ripresi gli studi naturalistici a Roma si laureò nel 1920 con lode, svolgendo la tesi sull'effetto dell'inanizione sul tubo digerente d'anguilla, sotto la guida di G. Cotronei, aiuto presso l'istituto d'anatomia comparata, allora diretto dallo zoologo G. B. Grassi. Iniziò la carriera scientifica come assistente presso il Regio Comitato talassografico italiano e presto fu nominato assistente presso la cattedra di anatomia comparata dell'università di Roma, dove fu aiuto del Grassi sino al novembre 1929, nell'antica sede di via de Pretis. Conseguì la libera docenza in anatomia e fisiologia comparata nel 1925 e, alla morte del Grassi nello stesso anno, ebbe l'incarico della direzione dell'istituto ove iniziò una intensa attività organizzativa e didattica. Quando Cotronei assunse la cattedra del Grassi, nel 1929, il D. ottenne l'incarico d'insegnamento presso l'università libera di Camerino dove si trattenne un solo anno, per trasferirsi poi in quella di Siena. Qui tenne prima l'incarico e poi la cattedra di zoologia e anatomia comparata.
Il 22 luglio 1926 sposò Luisa Volterra, figlia del matematico Vito Volterra, che fu sua collaboratrice per molti anni e da cui ebbe una figlia, Silvia.
Nel 1936 fu chiamato alla cattedra di zoologia a Pisa e l'anno seguente a quella di Padova, che tenne fino alla morte.
Ricca e molteplice fu l'attività organizzativa e la partecipazione a istituzioni nazionali e internazionali del D.: trasformò l'istituto di zoologia di Padova in uno dei più grandi ed attrezzati istituti policattedra italiani, rendendo operante l'orientamento associativo che era nei progetti della riforma universitaria. Nel 1940 fondò la stazione idrobiologica dell'università di Padova a Chioggia, che presto divenne un attivo centro di ricerca.
Numerose le crociere talassografiche di cui fu organizzatore particolarmente in occasione dell'Anno geofisico internazionale. Fu presidente di vari simposi, tra cui quello sulla "Classificazione delle acque salmastre" tenutosi a Venezia nel 1958 e quello internazionale su "Influenze metereologiche e oceanografiche sulle variazioni del livello marino", sempre a Venezia nel 1962. Fu direttore del Centro studi talassografici del Consiglio nazionale delle ricerche a Venezia, presidente della Società internazionale di limnologia e del Consiglio generale della pesca nel Mediterraneo, membro del Comitato di perfezionamento dell'Istituto oceanografico di Parigi, delle Commissioni per la oceanografia e per il programma biologico internazionale del Consiglio nazionale delle ricerche, del Comitato permanente per i congressi internazionali di zoologia, del sottocomitato per l'Oceanografia della N.A.T.O. Fu socio nazionale dell'Accademia nazionale dei Lincei e membro di numerosi istituti ed accademie. La Società zoologica francese e la Società ungherese di idrobiologia lo vollero tra i loro membri d'onore e l'Accademia delle scienze di Parigi tra i suoi soci corrispondenti.
I suoi interessi scientifici si estesero ai campi della fisiologia, dell'embriologia, dell'ecologia, dell'idrobiologia, dell'oceanografia, dell'evoluzione. In questa vastità di interessi la linea conduttrice, già segnata nei primi anni delle sue ricerche e forse nella sua giovinezza vissuta presso il mare di Fiume, rimarrà sempre la biologia marina.
Iniziato, ancora studente, da G. Cotronei e da G. B. Grassi allo studio delle anguille argentine e quindi della morfologia comparata dei Murenoidi, frequentò corsi di biologia marina a Helgaland e fu introdotto allo studio istologico dei Crostacei, nel laboratorio di Ramon y Cajal nel 1924 a Madrid, dove fruì di una borsa Rockefeller. Gli studi sulle anguille lo portarono ad estendere e approfondire le ricerche, iniziate da G. B. Grassi, sulla determinazione del sesso in questi pesci e poi sullo sviluppo delle gonadi dei Teleostei. In questo campo apportò un'impronta originale, definendo l'unitarietà strutturale e il tardo differenziamento sessuale dei Teleostei in genere, in contrasto col differenziamento precoce delle gonadi nei Selaci, negli Anfibi e negli Amnioti. Accanto alle ricerche istologiche - importanti quelle sulla struttura della fibra muscolare striata negli Artropodi e nei Vertebrati - notevoli sono gli studi citologici che il D. compì sul poliploidismo somatico, in particolare delle cellule epatiche.
Sempre presenti, nelle ricerche del D., l'interesse per la vita dei mare e i problemi dell'ittiologia e della pesca. La conciliazione della passione per la ricerca teorica e di laboratorio e l'impegno a contribuire all'incremento e allo sfruttamento della fauna marina e lacustre sono il peculiare segno della personalità scientifica del biologo fiumano. È proprio dalle ricerche sul patrimonio ittico dell'alto Adriatico che derivarono i suoi contributi più importanti nel campo teorico. Egli inizio con lo studio della stasi peschereccia durante il conflitto 1914-18, ed esamino analiticamente i dati sulle quantità di pesce dei mercati di Venezia, Trieste e Fiume. Notò che la sospensione della pesca spostava l'equilibrio biologico a favore delle specie predatrici e a svantaggio di quelle che si alimentavano di vegetali o piccoli invertebrati. Ne concluse che una pesca moderata determinava un equilibrio biologico marino molto più favorevole, per l'economia umana, di quello naturale. Queste ricerche ispirarono a Vito Volterra la teoria matematica nota come "legge delle fluttuazioni biologiche" che il D. svilupperà e tratterà estesamente nel suo libro La lotta per l'esistenza. Le formulazioni di Volterra-D. rappresentano un apporto significativo alla genetica ecologica, di grande importanza nel campo della dinamica e dell'evoluzione delle popolazioni naturali.
Grande è il contributo che il D. diede come docente alla biologia italiana; il suo testo Biologia e zoologia generale (Padova 1947) raggiunse la sesta edizione e il suo Trattato di zoologia (Torino 1953, 1960, 1966; traduz. spagnola: Tratado de zoologia, Barcelona 1959) vide postuma la sua terza edizione.
Di orientamento positivista, il D. era tuttavia consapevole dei limiti della metodica sperimentale e della necessità di intendere i problemi vitali nella loro specifica complessità.
La sua posizione in tal senso è ben esplicita in queste parole che il Battaglia riprende da un suo articolo del 1945 sul metodo di indagine in biologia: "di fronte alla tendenza meccanicista, che mira a ridurre tutti gli aspetti della vita i fenomeni fisici e chimici e a indagarli analizzando l'organismo nelle sue parti, nei suoi minimi costituenti, a scomporlo cioè nei suoi elementi costruttivi, nei quali si vuol rintracciare il segreto della vita stessa, non mancano le reazioni che tendono a riportare lo studio dei problemi vitali nella complessità dell'organismo e a individuare fenomeni propri della vita che sfuggono all'indagine fisico-chimica, a creare cioè, in contrapposto alla teoria fisica della vita, una vera teoria biologica. Tali tentativi ... mirano ad equilibrare lo sviluppo delle nostre discipline e a metterci in guardia di fronte alle illusioni che possono sorgere dai brillanti successi conseguiti con l'applicazione integrale ed esclusiva della metodica sperimentale".
Il D. trovava giustificato, entro quei limiti, contrapporre alla concezione micromeristica talune concezioni, come quella organismica di Bertalanffy o quella olistica di Durkeim o infine la Gestaltstheorie di Kohler. Restò tuttavia convinto che i fenomeni vitali fossero "suscettibili di indagini sperimentali nella misura in cui possono essere studiati come fenomeni fisici e chimici".
Il D. è stato considerato dai suoi colleghi e dai suoi allievi sia in Italia sia all'estero, come lo zoologo italiano più completo negli anni del secondo dopoguerra. M. Benazzi, suo collega zoologo a Pisa, vide in lui la figura dello zoologo integrale, capace di dominare i più svariati settori della disciplina, e di farli convergere in una visione unitaria che potremo definire di ecologia sensu lato.
Morì improvvisamente, nel pieno della sua attività, a Marina Romea (Ravenna) il 24 ag. 1964.
Opere: un elenco completo, di oltre 300 opere del D. è riportato da B. Battaglia nell'Annuario d. Università di Padova, 1966-67, pp. 931-59. Si riportano qui le più significative: Lo sclerotomo nei Murenoidi, in Mem. d. R. Comitato talassogr. ital., CV (1918), pp. 3-31; Effetti dell'inanizione sul tubo digerente dell'anguilla, ibid., LXXXI (1921), pp. 542; Sulla determinazione del sesso nell'anguilla, ibid., CXI (1924), pp. 3-23; Intorno al differenziamento del sesso nell'anguilla, in Rend. d. R. Accad. d. Lincei, s. 5, XXXIII (1924), pp. 244-48; Sulla doppia innervazione dei muscoli dei Crostacei Decapodi, ibid., pp. 597 ss-; Ober vom Sklerotom abstammende röhrenförmige Zellen in Larvenstadien der Muräniden, in Anatomischer Anzeiger, LX (1925), pp. 199-205; Delle terminazioni nervose nei muscoli somatici dei Crostacei Decapodi, in Rend. d. R. Accad. d. Lincei, s. 6, I (1925), pp. 403 ss.; Intorno alle associazioni biologiche e un saggio di teoria matematica sulle stesse con particolare riguardo all'idrobiologia, Venezia 1927; Gli effetti della stasi peschereccia del periodo 1914-18 sul patrimonio ittico dell'Alto Adriatico, in Risveglio pesca, III (1926), 6, pp. 69-72; Les associations biologiques [étudiées] au point de vue mathématique (in coll. con V. Volterra), in Actual. scient. et industr. (Paris), n. 243, 1935, pp. 1-90; Pesci, in Enc. Italiana, XXVI, Roma 1935, pp. 948-63; Lezioni di biologia e zoologia generale, Padova 1938 (rist. 1941, 1944); Der Kampf ums Dasein, Berlin 1939 (trad. ital. La lotta per l'esistenza, Torino 1942, trad. inglese The strugglefor existence, Leiden 1954); Grandezze nucleari e poliploidismo nelle cellule somatiche, in Monit. zool. it., L (1939), pp. 225-31; Lezioni di zoologia, Padova 1944; Elementi di biologia generale, Padova 1945 (rist. 1954, 1962); Biologia generale, Padova 1946 (rist. 1947); Ermafroditismo e intersessualità nei Teleostei, in Experientia, V (1949), pp. 381-89; Problèmes de spéciation et de sélèction dans la mer et dans les eaux douces, in Annales de la Soc. royale zoologique de Belgique, XCIII (1964), pp. 203-19; Dagli equilibri biologici alla teoria della pesca, in La Ricerca scientifica, XXXIV (1964), pp. 251-68.
Fonti e Bibl.: B. Battaglia, U. D., in Annuariod. Università di Padova, 1966-67, pp. 931-59; In mem. di U. D. (con scritti dei suoi allievi), in Riv. di biologia, LX (1967), pp. 341 ss.; A. Stefanelli, Commem. del socio U. D., in Rend. d. Accad. naz. d. Lincei, s. 8, XL (1966), pp. 2 ss.; M. T. Monod, U. D., in Comptes rendus ... de l'Acad. des sciences, CCLIX (1964), pp. 4444-47; C. S. A. Pantin, U. D., in Nature, CCV (1965), pp. 128 ss.; World Who's Who in Science, p. 405; Un secolo di progresso scientifico italiano, Roma 1939, I, p. 327; IV, pp. 27, 37, 49; G. Israel, Le equazioni di Volterra e Lotka: una questione di priorità, in Atti del Convegno di studisulla storia della matematica italiana, Cagliari 1982, in corso di stampa.