Eco, Umberto
Èco, Umberto. – Saggista, scrittore, filosofo e linguista (n. Alessandria 1932). Autore di importanti saggi (Opera aperta, 1962; La struttura assente, 1968; Trattato di semiotica generale, 1975) e di due romanzi di grande successo (Il nome della rosa, 1980; Il pendolo di Foucault, 1988), che lo hanno reso uno degli scrittori viventi italiani più noti all'estero. Dal 1975 è stato docente di semiotica all'università di Bologna, presidente dal 2000 della Scuola superiore di studi umanistici della stessa università, nel 1988 ha fondato il Dipartimento della comunicazione dell'università di San Marino. Molti i suoi studi, iniziati dall'ambito estetico, linguistico e letterario, poi allargarsi a questioni inerenti le comunicazioni di massa, la semiotica, le teorie dell'interpretazione e della traduzione (Lector in fabula, 1979; Dire quasi la stessa cosa. Esperienze di traduzione, 2003). Nel nuovo millennio ha pubblicato i romanzi: Baudolino (2000), storia delle avventure di un contadino piemontese vicino all'imperatore Federico I Barbarossa; La misteriosa fiamma della regina Loana (2004), romanzo illustrato dove dopo un ictus il protagonista recupera memoria e coscienza di sé grazie alla consultazione dei libri e dei luoghi d'infanzia; e Il cimitero di Praga (2010), che narra la storia del viaggiatore falsario che ha contribuito alla creazione del celebre libercolo antisemita I Protocolli dei savi di Sion. Per la saggistica: Riflessioni sulla bibliofilia (2001); Sulla letteratura (2002); Il Codice Temesvar (2005); Sator Arepo eccetera (2006). Inoltre, in ambito estetico-letterario, ha curato: Storia della bellezza (2004, e nel 2002 in versione CD-ROM); Storia della bruttezza (2007); Non sperate di liberarvi dei libri (2009, con Jean-Claude Carrière). Trale raccolte di articoli e curatele su tematiche storiche, politiche e culturali: Il medioevo (Barbari, cristiani, musulmani, 2010; Cattedrali, cavalieri, città, 2011; Castelli, mercanti, poeti, 2011; Esplorazioni, commerci, utopie, 2011); La grande storia (2011-2012, 28 voll. allegati al Corriere della Sera). E. ha ricevuto numerose onorificenze, tra cui Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana (1996) e lauree honoris causa; dal 2010 è socio dell'Accademia dei Lincei.