Umbria
Regione dell’Italia centrale, con capoluogo Perugia. La sesta regione della divisione augustea dell’Italia, che comprendeva oltre al territorio degli umbri anche l’ager Gallicus, dopo la riforma di Diocleziano fu unita all’Etruria. In età romana gli insediamenti furono influenzati dalle caratteristiche geografiche e morfologiche del territorio e condizionati dai precedenti insediamenti indigeni. I centri urbani di maggiore rilevanza sono Spello, Gubbio, Assisi, Spoleto, Bevagna, ma di notevole interesse sono pure Città di Castello, Carsulae, Otricoli, Todi, Terni e Amelia. La persistenza sugli stessi siti di centri medievali occupati ininterrottamente fino all’epoca attuale ha reso spesso difficili le indagini archeologiche e topografiche. Devastata durante la guerra greco-gotica, dopo l’invasione longobarda l’U. fu compresa nel ducato di Spoleto; ai bizantini rimasero, salvo brevi periodi, Perugia con Amelia, Narni e Terni. Quest’ultima durante il 9° sec. passò alla Chiesa, che tentò fin da questo periodo di affermare la sua autorità sui territori umbri. Tra i secc. 11° e 12° il fenomeno comunale si appoggiò al papato, che nel 1198, con Innocenzo III, stabilì il suo potere sostituendo il potente duca di Spoleto con un rettore. I comuni umbri seguirono in generale lo sviluppo costituzionale di quelli italiani; intensa anche la vita religiosa, che fra eretici e ribelli vide sorgere il grande movimento francescano. Nei primi decenni del 14° sec. continuò l’espansione di Perugia e le prime signorie (Trinci a Foligno, Gabrielli a Gubbio, e intervenivano nelle lotte di conquista anche Malatesta, Montefeltro, Orsini) resero di nuovo nominale la sovranità pontificia. Le continue lotte fra comuni, signori, Santa Sede fecero dell’U. una terra di soldati e capitani di ventura; Braccio da Montone riuscì anche a stabilire una signoria territoriale umbra, finita però con la sua morte (1424). Quando Paolo III nel 1540 sottomise Perugia, l’U. seguì le sorti dello Stato della Chiesa, mentre le autonomie locali furono progressivamente ridotte, il comune trasformato in un semplice organo amministrativo, e le vecchie discordie si assopirono. Nel 1798-99 l’U. fece parte della Repubblica romana; restituita allo Stato pontificio nel 1800, nel 1808 fu annessa all’impero francese (dipartimento del Trasimeno). La restaurazione pontificia fu bene accolta nel 1814, ma la soddisfazione durò poco per l’arretrato sistema di governo (il malcontento si mostrò specie dopo l’elezione di Leone XII). I liberali umbri si tennero in contatto soprattutto con marchigiani e romagnoli: nel 1831 Perugia, Spoleto, Foligno si unirono al moto della Romagna. Nel 1848 l’U. partecipò al moto nazionale; l’anno dopo aderì alla Repubblica romana, ma fu presto occupata dalle truppe austriache; anche l’insurrezione del 1859 fu repressa con estrema durezza. Nel sett. 1860 l’U. fu presa dalle truppe regie, comandate dal generale Della Rocca, e si unì poi con plebiscito al regno d’Italia.