UMM el-῾AMED
-῾AMED Località del Libano circa 20 km a S di Tiro (v. vol. vii, p. 877). Segnalata nel 1772 da L. P. Cassas, fu parzialmente scavata da E. Renan nel 1861 e dal Lorey nel 1921; scavi regolari vi furono condotti negli anni 1942-45 da M. Durand e R. Duru.
Il centro abitato (m 350 × 500), la cui identificazione con l'antica Hammon resta assai dubbia, risale all'età achemènide ed ebbe il periodo più felice nel III-II sec. a. C.; praticamente abbandonato in età romana, ebbe una certa ripresa nel periodo bizantino, quando una chiesa si installò tra i resti della cella di un tempio fenicio.
Il nucleo abitato, non scavato ma parzialmente affiorante, mostra un agglomerato irregolare di abitazioni, tra le quali primeggiano due edifici che lo scavo ha permesso di identificare come templi, uno dedicato alla tarda divinità maschile Milkashtart (la cui natura resta problematica), l'altro denominato convenzionalmente Tempio Est. La pianta dei due templi è sostanzialmente identica, ed è quella tipica degli edifici sacri semitici di età ellenistico-romana: una cella stretta e lunga posta su un podio e preceduta da una breve scalinata (priva però della tripartizione in senso longitudinale che costituiva la caratteristica dei templi siro-palestinesi più antichi), posta al centro di un cortile, parte porticato parte chiuso da cappelle e ambienti varî; il tempio di Milkashtart comprende anche una sala ipostila che dà sul cortile, mentre il Tempio Est, leggermente più piccolo, presenta la cella suddivisa in due piccoli vani nella parte terminale nonché una cappella contenente i resti di un trono di pietra fiancheggiato da sfingi.
Tra il materiale recuperato sono da ricordare decorazioni architettoniche di gusto egittizzante, stele funerarie in cui è percepibile talvolta il modello greco accanto ai predominanti modelli locali non privi di suggestioni achemènidi, statue frammentarie di tipo cipriota riecheggianti quelle di Marathos (v. vol. iv, p. 821).
Bibl.: E. Renan, Mission de Phénicie, Parigi 1864, pp. 695-749; M. Dunand-R. Duru, Oumm el-῾Amed, Parigi 1962.