umore
In psicologia e psichiatria, stato emotivo stabile di un individuo. All’u. (insieme ai sentimenti e alle emozioni) si riconosce in senso filogenetico e ontogenetico una posizione intermedia tra funzioni cognitive e aspetti istintuali e pulsionali, e in senso funzionale la tendenza a conferire una valenza edonica (piacere/dispiacere) o di valore (valore/disvalore) ai contenuti di coscienza. Il portato di quest’attività è costituito dalle puntiformi e configurate esperienze cognitivo-affettive che sono rappresentate dai sentimenti e dalle emozioni, e dall’informe e pervasivo stato affettivo definito appunto umore. Come da alcuni sentimenti (sentimenti dell’Io) prendono corpo le emozioni (per il loro critico intensificarsi e il correlato coinvolgimento somatovegetativo), da altri sentimenti (sensazioni somatiche e vissuti soggettivi dell’Io) deriva l’u., grazie a una continua dinamica di contrapposizione, di dialettica e di fusione di tali sentimenti. Tale dialettica emerge al livello della coscienza, informando di continuo l’individuo del proprio stato edonico (ossia della condizione di piacevolezza o spiacevolezza correlata ai vissuti). L’u., infatti, tende di solito a mantenere stabilmente il suo fondamentale equilibrio tra piacere e dispiacere, configurandosi come attributo stabile della personalità. Le definizioni della letteratura psicologico- psichiatrica concordano nel considerare l’u. uno stato affettivo di minore intensità e di maggior durata e pervasività (influenza molteplici attività psichiche e ‘colora’ la percezione del mondo) rispetto ai sentimenti e alle emozioni, caratterizzato da una relativa stabilità e indipendenza dai fattori ambientali. Discordanti sono invece le definizioni dello stato affettivo identificato come u., etichettato talora come affetto, stato affettivo o stato d’animo, talora come sentimento, o somma dei sentimenti, e ancora come emozione, stato emozionale, somma o insieme di emozioni, o più compiutamente come sorta di ‘prodotto’ emergente delle emozioni e dei sentimenti diversi provati dall’individuo in un determinato periodo di tempo.