Un homme et une femme
(Francia 1965, 1966, Un uomo, una donna, colore/bianco e nero, 110m); regia: Claude Lelouch; produzione: Claude Lelouch per Les Films 13; sceneggiatura: Claude Lelouch, Pierre Uytterhoeven; fotografia: Patrice Puget, Jean Collomb; montaggio: Claude Lelouch, Claude Barrois; scenografia: Robert Luchaire; costumi: Richard Marvil; musica: Francis Lai.
Deauville, inverno. Un uomo e una donna si recano nello stesso giorno a trovare i propri figli, rispettivamente Antoine e Françoise, nel collegio della città. L'uomo si chiama Jean-Louis Duroc, la donna Anne Gauthier. Anne perde il treno e casualmente fa conoscenza con Jean-Louis, che le dà un passaggio fino a Parigi sulla sua Ford Mustang. Parlando, Anne (segretaria d'edizione per il cinema) confessa di aver perso il marito, di professione stuntman. Jean-Louis, invece, è un corridore automobilistico. Andare a Deauville insieme diventa un'abitudine, e anche i figli finiscono col conoscersi. I due adulti cominciano a scambiarsi tenerezze, fino a che anche per Jean-Louis giunge il momento della confessione: sua moglie, credendolo morto in un incidente di gara, si è suicidata poco tempo prima. L'uomo decide di lasciare la sua amante, per dedicarsi al nuovo rapporto. È il momento del Rally di Montecarlo, che Jean-Louis vince brillantemente. Anne gli fa sapere con un telegramma che lo ama; Jean-Louis cerca di raggiungerla a Parigi ma non la trova, visto che come ogni domenica si è recata a Deauville dalla figlia. Lì la ritrova e si apre una parentesi di grande felicità, di amore passionale, interrotto però dall'insistente ricordo del marito, di cui Anne non riesce a liberarsi. In una stanza d'albergo, la crisi esplode e impedisce che i due amanti coronino la propria attrazione reciproca: Jean-Louis torna a Parigi in macchina, Anne preferisce prendere il treno. A questo punto, però, l'uomo decide di ribellarsi a un destino troppo rinunciatario e si fa trovare alla stazione di Saint-Lazare, nella speranza di incontrare Anne quando scende dal treno. I due si guardano a lungo, sul binario, e infine si abbracciano, permettendo all'amore di vincere i fantasmi del passato.
Il più celebre film di Claude Lelouch, il maggior successo di pubblico e critica ottenuto dal cineasta francese. Oltre ai sorprendenti incassi in tutto il mondo, Un homme et une femme ha infatti meritato il premio di miglior film al Festival di Cannes del 1966, l'Oscar come miglior film straniero e come miglior sceneggiatura originale, il Golden Globe e molti altri riconoscimenti di varia estrazione, compreso quello dell'Office Catholique International du Cinéma.
Le ragioni di un tale interesse vanno fatte risalire senza dubbio all'abilità del regista nel fondere un linguaggio cinematografico innovativo con una storia di impianto tradizionalmente sentimentale. Il film, infatti, è costruito attraverso un sapiente uso del montaggio: i flashback interrompono continuamente la narrazione, colore e bianco e nero si alternano senza soluzione di continuità componendo un tessuto visivo di grande suggestione, il ritmo del racconto è nervoso ed ellittico. I diversi generi e i codici dei diversi mezzi di comunicazione vengono mescolati con disinvoltura: dall'inserto musicale di ispirazione parodistica alla cronaca sportiva delle gare automobilistiche. La storia, invece, riguarda un amore contrastato tra due giovani vedovi, e a ben vedere quel che succede non occuperebbe più di due o tre pagine di sceneggiatura.
La data di realizzazione dell'opera evidenzia l'influenza della Nouvelle vague: nelle recensioni d'epoca si possono notare continui rimandi all'opera di Godard e della generazione che da qualche anno stava rivoluzionando il linguaggio cinematografico. Da subito, tuttavia, vengono sottolineate le differenze tra Lelouch e i coetanei. Laddove Godard e le nuove tendenze degli anni Sessanta tendono a interrogare oggettivamente la realtà per ricostruirne un senso fenomenico, Lelouch è assai più interessato a uno scavo psicologico di stampo romanzesco e popolare. Per questo motivo, l'apparente destrutturazione estetica non mette realmente in discussione la dimensione sentimentale del racconto e la sua immediatezza emotiva.
Il pubblico di allora sembrò premiare proprio questo incontro tra stilemi alla moda e passione per le grandi storie d'amore. Il film ricava grandi benefici dalla recitazione sopra le righe dei due attori protagonisti, cui fa da corredo una colonna sonora divenuta immortale, composta da Francis Lai. Lelouch, in seguito, si è mostrato particolarmente legato al film che gli ha dato il successo, tanto da girarne un 'libero' remake americano, intitolato Another man, another chance (Un altro uomo, un'altra donna, 1977) con James Caan e Geneviève Bujold, e un seguito ufficiale, Une homme et une femme: vingt ans déjà (Un uomo, una donna oggi, 1986), con gli stessi attori del capostipite, dove si accentua l'elemento nostalgico e l'amore per la storia del cinema.
Interpreti e personaggi: Anouk Aimée (Anne Gauthier), Jean-Louis Trintignant (Jean-Louis Duroc), Pierre Barouh (Pierre Gauthier), Valérie Lagrange (Valérie Duroc), Simone Paris (padrona della pensione), Paul Le Person (benzinaio), Henri Chemin (pilota), Antoine Sire (Antoine Duroc), Souad Amidou (Françoise Gauthier), Yane Barry (amante di Jean-Louis).
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Nato per sedurre. Il cinema di Claude Lelouch, a cura di L. Ceretto, A. Morini, G. Zappoli, Torino 2001.
Sceneggiatura: in "L'avant-scène du cinéma", n. 65, décembre 1966; C. Lelouch, A Man and a Woman, London 1971.