UNIFICAZIONE (App. II, 11, p. 1063)
In Italia. - Dalla creazione dell'Ente Nazionale Italiano d'Unificazione UNI (Milano), sostituitosi nel 1946 al vecchio Ente Nazionale per l'Unificazione nell'Industria, ed eretto in Ente morale nel 1955, la disciplina dell'u. è andata gradatamente estendendosi nell'industria e nei servizî ove i suoi vantaggi tecnici ed economici vengono sempre più riconosciuti. Di riflesso la potenzialità dell'UNI e la sua attività sono andati a mano a mano crescendo. Fanno attualmente parte dell'UNI una quindicina di Enti federati che si occupano dell'unificazione nelle diverse branche della produzione, oltre 1600 industrie ed enti pubblici e privati, circa 280 organi tecnici di studio delle unificazioni, nei quali prestano la loro opera diverse migliaia di specialisti.
La produzione dell'UNI si concreta in un corpo di oltre 7000 tabelle d'unificazione, il quale cresce annualmente col ritmo di 700 e più tabelle. Le norme pubblicate dall'UNI hanno carattere dimensionale, qualitativo e funzionale. La loro applicazione è oggi di regola raccomandata dalle competenti autorità dello stato. Talune di esse possono anche assumere, se necessario, forza di legge in casi particolari. Ma, di regola, l'applicazione delle unificazioni è liberamente affidata al discernimento dei produttori e consumatori.
Nel 1947, in base ad una convenzione stipulata tra il Comitato Elettrotecnico Italiano (CEI), l'Associazione Nazionale Industrie Elettrotecniche (ANIE) e l'Associazione Nazionale Imprese Produttrici di Energia Elettrica (ANIDEL), fu creato a Milano un apposito Ufficio d'Unificazione Elettrotecnica (UNEL) il quale si occupa precisamente dell'unificazione nel settore elettrotecnico e lavora in tale campo parallelamente all'UNI.
Dalla sua creazione fino ad oggi l'UNEL ha pubblicato circa 1300 tabelle d'unificazione elettrotecnica. Esso dispone di una cinquantina di Comitati tecnici di lavoro, dei quali fanno parte oltre mille esperti.
All'estero. - In tutti i Paesi industrialmente più progrediti del mondo esiste ormai un ente nazionale di unificazione, talora governativo, talora come libera associazione d'interessati. Moltissimi, o almeno i principali, di questi enti hanno aderito all'Organizzazione Internazionale di Standardizzazione (ISO) con sede a Ginevra.
All'ISO sono infatti attualmente federati gli Enti d'unificazione dei seguenti 44 paesi: Albania, Argentina, Australia, Austria, Belgio, Birmania, Brasile, Bulgaria, Canadà, Cecoslovacchia, Cile, Colombia, Danimarca, Egitto, Finlandia, Francia, Germania, Giappone, Grecia, India, Indonesia, Inghilterra, Irlanda, Israele, Italia, Iugoslavia, Messico, Norvegia, Nuova Zelanda, Olanda, Pakistan, Persia, Polonia, Portogallo, Romania, Spagna, Stati Uniti d'America, Svezia, Svizzera, Turchia, Ungheria, Unione sudafricana, URSS, Venezuela.
L'ISO è retta ed amministrata da un consiglio elettivo di 14 membri. Esiste inoltre un ristretto comitato di controllo, costituito dal vice presidente, dal tesoriere e da un membro designato dal consiglio. Le norme elaborate dagli attuali cento comitati tecnici dell'ISO hanno finora carattere di raccomandazioni; esse sono pubblicate e vendute dalla segreteria generale dell'ISO, che ha sede a Ginevra, e dagli enti nazionali di unificazione. Il finanziamento dell'organizzazione è assicurato dalle quote annuali di associazione dei paesi membri e, in minor parte, dal ricavato della vendita delle sue Raccomandazioni, che all'inizio del 1960 hanno raggiunto il numero di 130.