UNIFICAZIONE
. Nel campo della tecnica ed in particolare in quello della produzione si vuole indicare con questo termine un concetto assai prossimo a quello di standardizzazione (Stati Uniti, Regno Unito, ecc.) o di normalizzazione (Francia, Germania, Svizzera, Belgio, Spagna, ecc.). L'unificazione persegue un ordinamento razionale e collettivo della produzione industriale attraverso regole e prescrizioni intese ad ottenere tra l'altro una migliore utilizzazione dei materiali, l'intercambiabilità dei pezzi meccanici e quindi, in generale, un risparmio di tempo, di denaro e di lavoro, con un miglioramento, in ultima analisi, dell'economia nazionale.
Solo all'inizio del XX sec. lo sviluppo industriale e l'interdipendenza dei varî rami di produzione, fecero prospettare l'opportunità di organizzare i lavori di unificazione su un piano nazionale ed anche internazionale. Nacquero così, uno dopo l'altro nei principali paesi industriali, i rispettivi enti nazionali di unificazione, di cui il primo fu quello inglese (1901). La prima Guerra mondiale diede ovunque un forte impulso all'unificazione, per la necessità di coordinare gli sforzi dell'industria agli scopi bellici. In Italia l'associazione nazionale fra gli industriali meccanici provocò nel 1921 la costituzione del comitato generale per l'unificazione nell'industria meccanica (UNIM), che nel 1928 si trasformò nell'Ente nazionale per l'unificazione nell'industria (UNI), cui succedette nel 1946, come libera associazione, l'attuale Ente nazionale italiano d'unificazione (Milano). Nello stesso anno si costituì a Londra, con la partecipazione dei delegati di 26 stati, l'Organizzazione internazionale per la standardizzazione (ISO), con sede a Ginevra e che sostituì la preesistente Federazione internazionale degli enti nazionali d'unificazione (ISA). L'ISO ha dato vita a una settantina di comitati internazionali d'unificazione per altrettanti argomenti tecnici e scientifici d'interesse generale.
L'unificazione (o normalizzazione) raggiunge il suo scopo: a) col sopprimere ciò che è inutile o costituisce doppione, sia che si tratti di terminologia, di dimensioni o di prodotti, in modo da conservare soltanto ciò che è migliore e realmente indispensabile ai bisogni normali (semplificazione); b) con l'ottenere, ricorrendo agli stessi metodi, prodotti identici con tolleranze di fabbricazione fissate da convenzioni ben determinate, in vista dell'intercambiabilità, della fabbricazione in serie e della riduzione dei costi (unificazione dimensionale); c) col fissare esattamente i termini d'uso corrente, col dare definizioni esatte degli oggetti e delle loro dimensioni e caratteristiche, col determinare i metodi di analisi e di prova più atti a sincerarsi della qualità dei prodotti (specificazione).
Le unificazioni conseguono dalla libera collaborazione di fabbricanti, commercianti e consumatori, con l'assistenza, quando occorre, degli enti statali scientifici interessati. Nell'attuale sua forma federativa l'UNI sotto l'egida del Consiglio nazionale delle ricerche, comprende una dozzina di enti federati, corrispondenti ad altrettanti settori di produzione, i quali enti studiano ed elaborano in forma di tabelle le unificazioni che loro interessano, passandole in seguito all'ufficio centrale dell'UNI per il loro necessario coordinamento, la loro pubblicazione e diffusione. L'osservanza delle norme (o unificazioni) viene di solito raccomandata dai rispettivi enti nazionali. È tuttavia prevista la possibilità d'una osservanza obbligatoria almeno per certe determinate unificazioni d'interesse nazionale come per es. quelle di sicurezza.
Per l'unificazione nel campo delle lavorazioni meccaniche v. metrologia d'officina, in questa Appendice.