Unione dei democratici cristiani e di centro (UDC)
(UDC) Formazione politica italiana sorta nel 2002 attraverso la fusione di tre partiti di ispirazione cristiano-democratica: il Centro cristiano democratico (CCD) di P.F. Casini, i Cristiani democratici uniti (CDU) di R. Buttiglione e Democrazia europea di S. D’Antoni. Alla segreteria fu eletto M. Follini (2002-05), poi sostituito da L. Cesa. L’UDC ha fatto parte fino al 2006 della coalizione governativa di centrodestra guidata da S. Berlusconi, ponendosi tuttavia spesso in posizione critica nei confronti dell’esecutivo; se ne è quindi progressivamente distaccata, avviando un cammino autonomo. Dopo aver subito piccole scissioni (i Popolari liberali di C. Giovanardi, poi confluiti nel Popolo della libertà; la Rosa per l’Italia di M. Baccini e B. Tabacci), in vista delle elezioni politiche del 2008 l’UDC lanciò la proposta di una lista unitaria di centro alternativa ai poli, l’Unione di centro, che riaggregò i Popolari di C. De Mita, i «liberal» di F. Adornato e la Rosa per l’Italia di Tabacci e Pezzotta, eleggendo quest’ultimo segretario e sostenendo come candidato premier lo stesso Casini. La nuova UDC ottenne il 5,6% dei voti. Nel 2009 la prima convention nazionale sancì la nascita del nuovo partito, nel quale sono poi confluiti alcuni esponenti fuoriusciti dal centrodestra e dal Partito democratico.